La fotografia cattura le realtà della nostra società più di ogni altra forma di comunicazione visiva. Il lavoro di Sheila McKinnon pone l’attenzione su due dei più pressanti problemi del nostro tempo: diritti delle donne/educazione delle ragazze e cambiamenti climatici.
Da una parte è una dei pochi fotografi che offre un’originale prospettiva di entrambi i problemi – in particolare il primo.
Il suo lavoro sensibilizza gli spettatori sulla dignità ivi contenuta, la naturale joie de vivre, quando documenta le attività eseguite dalle donne e dalle ragazze in paesi in via di sviluppo con condizioni sociali che le lega ai sistemi nei quali sono inoculate – la continuità dei costumi e la tradizione di leggi ed atteggiamenti in corso da generazioni.
Nelle sue immagini riguardanti il clima, McKinnon espone la bellezza del nostro pianeta – riassumendo l’impetuosità atmosferica che aleggia sopra e sotto – legata alla terra, in una tavolozza pittorica di spettacolari colori e disegnando la naturale fenomenologia che sgorga dalla pancia della terra.
La sua fotografia e il processo creativo con cui viene presentato invitano a una discussione, che dovrebbe espandersi attorno a tutto il globo su vari livelli, sugli effetti del cambiamento climatico sulle popolazioni migranti, sul nostro approvvigionamento di cibo e acqua e sui tanti svariati modi in cui la nostra reale esistenza è minacciata dall’invasione del cambiamento climatico. Novantasette paesi sono d’accordo su questo e si sono impegnati a partecipare attivamente per invertire il problema.
La mostra è patrocinata dall’Ambasciata del Canada e da Kyoto Club.