Presso la sede della Sede della Sopraintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale (via Cavalletti 2, Roma), sarà presentata l’attività svolta dagli studenti del Liceo scientifico statale ‘Primo Levi‘ e del Liceo scientifico statale ‘Charles Darwin‘ di Roma che hanno partecipato al progetto di A.S.L. 2017/2018 ‘Introduzione all’Archeometria’.
Il progetto è stato svolto nell’Istituto di cristallografia del Cnr di Montelibretti (Rm) dai tutor Ombretta Tarquini e Marcello Colapietro in collaborazione con la Soprintendenza. Nello svolgimento del progetto, i ragazzi hanno eseguito delle analisi diagnostiche e conoscitive su alcuni reperti recuperati nel corso di indagini preliminari disposte dalla SABAP-RM-MET nel comune di Farnese (Viterbo). L’archeologa, Alessia Savi Scarponi ha spiegato ai ragazzi il caso archeologico, introducendo lo scavo e illustrando l’aspetto storico, topografico e culturale dei reperti e della popolazione longobarda alla quale appartengono. La restauratrice Marina Angelini ha tenuto una lezione sulle metodologie di restauro e delle problematiche ad esse connesse. Infine Marcello Colapietro e Ombretta Tarquini hanno illustrato le metodologie diagnostiche basate sui raggi X (fluorescenza dei raggi X e radiografia) e hanno seguito i ragazzi nelle loro esperienze di laboratorio.
I reperti scelti per il progetto di Alternanza scuola-lavoro ‘Introduzione all’Archeometria‘ sono stati recuperati nel corso di indagini preliminari disposte dalla SABAP-RM-MET nel comune di Farnese (Viterbo); gli scavi archeologici hanno riportato alla luce parte di una necropoli longobarda che risulta particolarmente interessante per la composizione sociale degli inumati e per lo stato di conservazione e la ricchezza dei corredi: delle sette sepolture indagate, cinque appartengono a maschi armati deceduti in età adulta, una è infantile, con dotazione di coltello o scramasax miniaturistico, ed una è dubitativamente femminile. Tali caratteristiche sembrano alludere al carattere della comunità sepolta, composta per lo più da exercitales longobardi vissuti verso la metà del VII secolo d.C.
Il sito ha restituito altre tracce di frequentazione antica inquadrabili tra la tarda età etrusca e l’epoca imperiale, tra esse i resti di un insediamento risalente ai decenni compresi fra la fine IV e gli inizi del III sec. a.C. e parte di un sepolcreto romano con tombe ad incinerazione ed inumazione databili fra l’avanzato I secolo ed il II d.C., sviluppato lungo una viabilità in terra battuta e connesso con una villa documentata a poche centinaia di metri da una vasta concentrazione di materiale fittile sparso sul terreno.