All’inizio della settimana, è entrata in vigore in Russia la legge che vieta di guidare a chiunque sia affetto da “disturbi mentali e comportamentali”, comprese quelle legate alla “identità di genere” e alle preferenze sessuali. L’elenco citato nello statuto include così i travestiti e i transessuali allo stesso modo dei feticisti, pedofili ed esibizionisti, guardoni e i sadomasochisti. L’atto, che nell’intenzione del legislatore dovrebbe cercare di ridurre il numero di decessi causati da incidenti stradali, ha suscitato critiche da difensori dei diritti umani russo.
“Non capisco perché i feticisti, ed i transessuali non possono guidare una macchina”, ha risposto sul suo blog Elena Masiouk, membro del Consiglio dei diritti dell’uomo del Cremlino. “Questa è una violazione dei diritti dei cittadini russi”, ha denunciato, sottolineando “eventuali ingiustizie” che potrebbero portare la legge.
L’associazione degli avvocati russi per i diritti umani ha sottolineato in un comunicato che questo atto “dimostra la progressiva invasione da parte delle autorità in materia di privacy”. “Contraddice palesemente le leggi russe e internazionali”. L’
Ove la legge dovesse essere effettivamente applicata, costituirebbe un’evidente violazione dei diritti umani che richiederebbe l’intervento della comunità internazionale, in un momento in cui intolleranze e discriminazioni stanno creando un clima di odio a livello globale che dev’essere stroncato con reazioni ferme da parte delle istituzioni e della società civile.