Una nuova intervista a tema musica qui su Cinque Colonne Magazine. Oggi andiamo a conoscere un duo dal nome “No Perditempo“. Il progetto vede coinvolti Carmine alla chitarra elettrica e ai campioni elettronici, e Sara che è la voce del progetto.
Ciao Carmine, parlaci del progetto No Perditempo
I No Perditempo sono Carmine alla chitarra elettrica e ai campioni elettronici, e Sara che è la voce del progetto. Produciamo musica dalla nostra casa, in maniera “do it yourself” ai limiti dell’autoproduzione: per questo nelle nostre tracce e videoclip manca la produzione, in certi casi mancano anche gli arrangiamenti, ma a noi va bene così, quello che produciamo lo definiamo “musica monca” cioè suoni in cui manca qualcosa. Può mancare la linea di basso oppure una voce aggraziata, ma tutte le scelte sono pensate apposta, non per evidenziare l’errore ma anzi per un culto dell’errore sistematico che è poi la metafora dell’intera infrastruttura mediale che ci circonda. Siamo usciti male, con falle nel sistema, questo è anche la nostra forza, nel senso che in un mare di produzioni che scintillano di glitter è bene che escano anche suoni sporchi e contaminati così rendiamo fertile l’humus sottostante del sottobosco underground. Suoni dalle latrine, chiamateli come volete: usiamo procedure di mashup e remix, e allo stesso modo quelle di détournement dadaista. Con la nostra ibridazione mediale, il fotomontaggio dadaista e il paroliberismo vengono spinti all’ennesima potenza! L’attuale contemporaneità digitale ci inghiottisce e ci sollazza ogni giorno: non ha più senso farsi domande, meglio fruirne inconsapevolmente.
Il modus operandi è il seguente: due persone si chiudono in casa e in preda a impulsi di anarchismo sperimentano canzoni meccaniche e sgangherate, assemblando nenie vocali catturate a caso con un piccolo registratore, su beat e campioni di suono robotici e scarni. Quello che i No Perditempo fanno sono veri e propri studi trascendentali su ritmi e campioni di suono.
Come è nato il progetto?
Volevamo creare musica non in linea con i suoni delle radio e prettamente pop sdolcinato, la volevamo dal respiro internazionale poiché con i social media possiamo distribuirla nel mondo, volevamo usare l’italiano ma con un accorgimento tale che la voce sembrasse una replica dello speaker che senti nei vagoni della metropolitana B di Roma tra una fermata e l’altra. Insomma avevamo delle intuizioni brillanti non uccise dal potere mutilante del senso comune, dell’identico. Ci rifiutavamo di appartenere al magma di canzoni tutte uguali fra di loro,che si sentono in radio e in TV quindi volevamo veicolare questo brusio che avevamo in testa e abbiamo cominciato a produrre pezzi con campioni elettronici e voce da donna ma baritonale.
Qual è il significato del nome del progetto musicale e qual è lo spirito che vi guida?
Partiti da un assunto, abbiamo ragionato nel seguente modo: la grande forza della tecnologia è di non avere idee. Se hai la forza di non avere idee, puoi non avere limiti. E permetterti tutto. Il problema, unico delle tecnologie, è di sbarazzarsi delle idee (ideologie). Così da poter fare tutto. La scomparsa delle ideologie è il terreno più fertile per l’avanzamento tecnologico. Che di quella si nutre, per poter procedere. Altrimenti è limitata dall’ideologia. Il limite ideologico già non c’è più, e in questo sta l’accelerazione che è avvenuta negli ultimi anni. Il vero significato del salto che oggi abbiamo fatto non sta nella fine delle ideologie, ma nella necessità di sbarazzarsi degli ultimi residui. Il vero problema da affrontare, quello che non poteva essere compiuto ‘assieme’ all’uomo, era l’uomo stesso. La natura umana. Che resisteva di suo, senza bisogno di idee. Era il suo lato biologico, l’unico residuo ideologico rimasto, era quello minimo che l’essere umano in quanto essere naturale avrebbe continuato a difendere. Il corpo, la vita. Produrre musica scomposta, dalla voce non umana, questo lo spirito che ci guida; riteniamo che non bisogna perdere tempo con questioni estetiche del passato. E’ da molti anni che internet ha permesso alla popolazione di acculturarsi, scovare proposte musicali in linea con le inclinazioni di chi ascolta. La gente ha affinato i gusti, non si creano più nicchie e c’è molta propensione a bisticciarsi e attaccarsi l’un l’altro per l’appartenenza a questa o quella fazione estetica. La rottura,il ‘salto’, lo ‘strappo’, l’attacco alla dimensione più resistente, perché istintivamente resistente, è già avvenuto. Non occorre perdere tempo. I No Perditempo possono trapassare il tempo, oscurando il passato e saltando direttamente nel futuro.
Comunque al di là di tutto, No Perditempo è la frase finale degli annunci in bacheca cerca-casa e vendo-oggetti.
Quali sono le vostre fonti di ispirazione?
Ci ispirano tutti quegli artisti che hanno applicato una ricerca continua di alterità e alterazioni di senso comune osceno. Ci ispirano le proposte divertenti nella loro sgangheratezza spettacolare. Potremmo definire i No Perditempo come i Nine inch Nails in uno show di mimi e musica di un cabaret robotico senza senso. Ma il senso è da cercare ascolti dopo ascolti. E lo troverete, ve l’assicuro! In Italia ci piacciono progetti tipo i Sxrrxwland e Priestess. I Plasmatics e The Strapping Fieldhands sono due gruppi che ci hanno influenzato. Ma ce ne sono molti altri.
Quanto l’aspetto urbano incide sulle vostre composizioni?
Siamo appassionati di architettura, di tutti i tipi dalla classica alla brutalista. Percorrendo ogni giorno le strade intricate di Roma assorbiamo gli umori dei quartieri in cui transitiamo, udendo quotidianamente i rumori dei mezzi di trasporto su cui viaggiamo non possiamo non replicare tale caos nei ritmi delle nostre composizioni. Indossiamo le cuffie con musica danzabile per molte ore al giorno durante lunghe traversate e a contatto con diverse tipologie di viaggiatori. Ci influenzano i visi stanchi dei viaggiatori, e ciò si imprime nelle nostre menti FACENDO DIVENTARE QUELLO CHE E’ UN GIOCO PRIVATO, UN LIBERCOLO, UN’OPERA DELL’INTELLIGENZA, UN GIOCO PIU’ DIVERTENTE. Immettiamo caos nelle nostre strutture ritmiche perché viviamo di contaminazioni. SPERANDO DI ESSERE ISTRUTTIVI E DISTRUTTIVI, DI SUSCITARE LO SCHIFO E L’INTUIZIONE, LO SCONTRO E IL RISCONTRO.
Come identifichi il genere musicale dei No Perditempo?
Una mediamorfosi di electro beats, di computer ibridi “Musicomediali” – uno sconfinamento mediale.
Come si intrecciano i No Perditempo sull’aspetto esistenziale?
Sarebbe bello se tutti i produttori di musica dirigessero i propri strali psichici verso il rinnovamento dei codici linguistici; su quest’aspetto del linguaggio. E non come invece avviene, riproponendo i soliti codici nelle classifiche e nei trend attuali.
Col linguaggio si accompagna una forma di vita. La nostra forma di vita è il beat, il remix di tecniche sonore, una risultante assunta a cadavere decomposto nel pantheon nelle galassie sonore.
Amiamo il mashup che è l’arte di mescolare, che spesso rende impossibile identificare tutti i frammenti che si fondono in un unico prodotto sia esso sonoro o audiovisivo. Il sistema della musica sui media, adattando una nota metafora organicistica, “sembra configurarsi come una semiosfera densa di testi e meta-testi che si richiamano e ri-generano gli uni con gli altri”. E’ presumibile che anche i lettori abbiano visto da sempre processi di traduzione, assimilazione, rigenerazione e sconfinamento mediale ma non se ne siano mai accorti.
Il nostro fine ultimo è DISTRUGGERE LO STANDARD del suono.
E con questa premessa Distruggeremo lo standard !
Idee per il futuro?
Sicuramente adopereremo campionamenti e chitarre elettriche in uno o più show dal vivo, proiettando i nostri videoclip dal nostro mondo fatto di videoarte, con i disegni di Sarbok, la cantante con la voce abbassata.
Vorremmo anche usare tecniche di guerriglia comunicativa per la pubblicità alle nostre canzoni o per veicolare concetti semplici con poche parole, ad esempio sui muri delle strade. i nostri messaggi mediali sono di carattere concettuale. Non procediamo secondo i canoni tradizionali di produzione-fruizione della musica, E’ per questo che i No Perditempo continueranno ad applicare disegni in strada, o in una galleria d’arte a corredo delle opere o mettendo le tracce sulle piattaforme di file-sharing, perchè i No perditempo sono non funzionali al sistema. O semplicemente non funzionano! Di qui la compresenza nell’immediato futuro!
Per contatti
Il canale Youtube si chiama NO PERDITEMPO. Link: https://www.youtube.com/channel/UC4nWz7CpUHQCScCjeaA17zQ/videos
Facebook: https://www.facebook.com/noperditempoo
E-mail: rockerinsaneita@gmail.com