Dopo le interviste ai poeti residenti in Campania, riprendiamo il discorso delle interviste rivolgendo le domande – le stesse per tutti o quasi – ai direttori di riviste non solo con sede in Campania: è la volta dell’intervista a Roberto Sciarrone, direttore di «Verbum Press», rivista digitale con redazione a Roma, di cui è appena uscito il n. 1, maggio 2020.
CONOSCIAMO ROBERTO SCIARRONE
Incominciamo con una domanda semplice e forse scontata, ma che ci serve per inoltrarci in questa intervista. Chi è Roberto Sciarrone?
Caro Giorgio, ti ringrazio intanto per l’interesse verso la nostra rivista che, in questo caso, rappresento. Sono un dottore di ricerca in Storia d’Europa presso Sapienza Università di Roma e attualmente ricopro l’incarico di Responsabile Ufficio Stampa presso l’ateneo telematico Unitelma Sapienza. Ho pubblicato diversi studi e monografie, dal Risorgimento italiano alla Prima guerra mondiale come La Primavera dei Popoli. La rivoluzione siciliana del 1848 (Edas, Messina, 2016). Sono iscritto all’Albo dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio (2016) e collaboro con l’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito (AUSSME), con Scienze e Ricerche, Rivista Militare, Il Nodo di Gordio, Geopolitica.info, Paese Italia Press e America Oggi.
LA NASCITA DI “VERBUM PRESS”
Come e quando è nata «Verbum Press»?
La rivista è nata nell’ottobre del 2019 e il suo numero “zero” ha visto luce nel gennaio scorso grazie all’idea di Regina Resta e di alcuni membri dell’Associazione culturale Verbumlandiart che, negli anni, ha promosso iniziative culturali e di interesse attraverso incontri, convegni, rassegne, reading, spettacoli, presentazioni di autori, performance di artisti, mostre e concorsi, valorizzando il patrimonio storico, culturale e artistico italiano.
RIVISTE DIGITALI O CARTACEE?
Siamo nell’era digitale e molte riviste o giornali si affidano sia alla versione cartacea sia alla versione on line o solo alla versione on line. Ma perché la tua rivista si affida solo alla versione on line?
La nostra rivista culturale nasce online per una precisa scelta editoriale, non escludo in futuro possa aggiungersi l’edizione cartacea.
Continuando il discorso sulle riviste on line: cosa pensi del fatto che sempre più riviste cartacee si confrontano esclusivamente sul web, rinunciando alla fisicità, all’odore dell’inchiostro o al piacere tattile di girare le pagine?
Credo che il “mondo digitale” coprirà qualsiasi ambito della nostra vita, in particolar modo la comunicazione e l’informazione si stanno adeguando ai nuovi linguaggi digitali, scoprendone le potenzialità e le risorse. Certo, non si è ancora trovato un giusto equilibrio, penso ad esempio alle “fake news” e alla lotta contro l’informazione priva di chiara certificazione. Immagino un mondo, nel futuro, dove la carta stampata non scomparirà, semplicemente come non è scomparso il Cinema con l’avvento della televisione.
LE PECULIARITA’ DELLE RIVISTE DI LETTERATURA
C’è una peculiarità che distingue le riviste on line da quelle cartacee?
Sicuramente l’approfondimento a un tema è più ricercato nelle riviste cartacee. Nel nostro caso, pur essendo una rivista digitale, l’approccio sia nella forma sia nel contenuto è ispirato dalla carta stampata. Daremo sempre spazio ad articoli che riescano ad approfondire temi e questioni culturali, senza limitare idee e contenuti.
Sul sito de «il denaro.it» del 19 gennaio 2020, un articolo annunciava la presentazione della tua rivista, cioè il n. 0 (gennaio 2020), il 24 gennaio a Roma, nella sede centrale della Società Dante Alighieri. Mi ha colpito il titolo, Verbum Press, la rivista culturale che vuole raccontare il futuro. Come si apprestate a raccontare il futuro?
Attraverso la bellezza. Il nostro giornale punterà a raccontare la società del prossimo futuro, quella che ci accingiamo a vivere, con la consapevolezza che la cultura e la bellezza possano salvarci sempre e comunque, facendoci cogliere la parte sana e positiva delle nostre interazioni umane.
Invece sul vostro sito ho letto che con essa si vuole affermare la convergenza di idee e posizioni, in modi diversi, con una ricerca di valori che si contrapponga a una cultura materialista, nichilista, minimalista. In linea di massima con quali spunti di riflessioni e dibattiti?
Ribadisco, la nostra rivista culturale è aperta alle interpretazioni di critici ed esperti di settore e poi è libera!
SPAZIO ALLE RIVISTE DI POESIA!
Immagino che si faccia una certa selezione prima di pubblicare testi sulla tua rivista. A proposito, oltre alla poesia cosa pubblicate, con quali parametri vengono effettuate le scelte e quanto spazio date alla poesia?
I temi principali della nostra rivista sono cultura e società, storia, filosofia e arte. Solitamente pubblichiamo anche recensioni di libri, racconti brevi e poesie.
Il sottotitolo di «Verbum Press» recita: periodico bimestrale di Cultura e Società dell’associazione internazionale VerbumlandiArt. Due parole sull’associazione: che cos’è, che ruolo ha per la rivista?
Un ruolo fondamentale. L’Associazione è il cuore della rivista poiché molti di coloro i quali hanno promosso le iniziative culturali di VerbumlandiArt, a partire dal presidente Regina Resta, sono oggi attivi a promuovere questa nuova creatura.
Ti affidi a collaboratori e con quali ruoli?
Siamo una squadra coesa dove tutti danno ciò che possono, in termini di impegno e passione.
Sappiamo entrambi le difficoltà che incontra oggi la poesia e la cultura in generale. Cosa bisognerebbe proporre affinché la poesia, la letteratura, la cultura in generale ritorni a fare, a dire, a guardare avanti? Qual è il contributo di «Verbum Press»?
Il nostro contributo specifico sarà quantificabile nella misura in cui i nostri articoli potranno avere una buona diffusione e ottimi apprezzamenti.
Se la vita è una continua ricerca di sé stessi o di quello che ci fa stare meglio, possiamo trovarlo anche nelle riviste?
Assolutamente sì, leggere è sempre una scoperta e noi vogliamo stupire il lettore.
Una domanda sulla poesia. Essa è irreale ‒ a detta di qualcuno ‒ che invita al silenzio, a rappresentare il silenzio, in quanto impotente nel percepire le condizioni umane e per questo avvinghiata da uno spaesamento. Che ne pensi?
Non sono un poeta e non saprei come rispondere alla tua domanda. Trovo però la poesia un grande strumento di comunicazione.
POESIA ALTERNATIVA O TRADIZIONALE NELLE RIVISTE?
È ancora possibile oggi una proposta di poesia alternativa e in che termini o la proposta è ancora legata alla tradizione e perché?
Immagino che sia possibile.
Attualmente quali progetti ci sono in cantiere?
Il progetto che più ci riguarda è relativo al prossimo numero, che stiamo definendo.
Qualcuno azzarda che le riviste letterarie non hanno più motivo di esistere, visto che non ci sono più correnti letterarie e i lettori scarseggiano o al massimo leggono on line. Perché i lettori dovrebbero leggere la tua rivista?
I lettori e gli appassionati di letteratura ci sono e leggono molto. La nostra è una rivista culturale e come tale è sempre aperta a nuove proposte.
È presto, lo so, siete ancora al numero zero, ma una domanda va posta: ci hai trovato già argomenti o situazioni che ti hanno fatto esclamare: «Vale la pena proseguire! Vale la pena spenderci il mio tempo!»? E quali sono?
Essendo un nuovo progetto editoriale siamo tutti abbastanza appassionati ed esigenti, in primis verso noi stessi, per mantenere un livello qualitativo alto e un grande entusiasmo.
E quelli più interessanti a livello personale?
Personalmente è una nuova sfida culturale che ho accettato con grande umiltà e con tutto il rispetto che devo alle persone che mi hanno scelto come direttore responsabile.
IL RUOLO DELLE RIVISTE OGGI
Che ruolo hanno ‒ secondo te, al di là del tuo condizionamento in qualità di direttore ‒ le riviste letterarie in questo periodo dove si legge poco, diciamo così, per non dire altro, ma apriremmo un discorso troppo lungo?
La nostra vuole essere una rivista culturale in senso moderno, direi una rivista “cultural-pop”, mi interesso particolarmente a questo tipo di prodotti culturali.
C’è addirittura chi afferma di non credere più nella forza propulsiva delle riviste in quanto la convinzione è che hanno fatto il loro tempo. Secondo te vale la pena oggi affidare le proprie idee letterarie alle riviste, soprattutto alla tua e cosa dobbiamo attenderci?
Credo che qualsiasi idea possa essere veicolata dai media esistenti oggi, da quelli analogici a quelli digitali. La cultura può essere irrorata in vari modi, tocca ai fruitori scegliere il mezzo.
In generale, quale dovrebbe essere il ruolo di una rivista letteraria in questo “strano” periodo storico affinché torni ad essere protagonista nel mondo letterario come avveniva nel Novecento e maggiormente nel secondo dopoguerra?
Deve essere più vicina al linguaggio di oggi, penso ai giovani ad esempio. I codici comunicativi sono determinanti affinché un prodotto culturale, oggi, si affermi e cavalchi il “suo tempo”. Nulla è più come prima, tutto è cambiato. Bisogna cercare di adeguarsi senza snaturare qualità e spessore culturale. Difficile, ma ci proveremo!
L’accusa maggiore che viene rivolta alle riviste è quella di giacere in una specie di “oblio”, un limbo collimato dal contesto in cui opera. «Verbum Press» come si rapporta con l’ambiente in cui opera, cosa propone ai lettori al di fuori della “pagina”, quale altre iniziative nel tentativo di realizzare una concreta amplificazione del suo messaggio?
«Verbum Press» ha la fortuna di avere collaboratori e autori che operano in diversi ambiti nel mondo della cultura. Grazie a questa molteplicità di interessi la rivista “arriva” più facilmente in settori spesso difficili da penetrare.
CONTESTO E CONTEMPORANEITA’ NELLE RIVISTE
Detto tra noi, a quattr’occhi, quale dovrebbe essere il ruolo di una rivista in relazione al contesto?
Come già detto, la nostra rivista vuole “stare” pienamente dentro al suo tempo e parlare con codici e linguaggi tipici della contemporaneità, cercando di promuovere la cultura con garbo e profondità interpretativa.
Per concludere: cosa ci proponi col nuovo numero?
Il nuovo numero sarà ricco di sorprese, che non posso svelarvi. Un piccolo spoiler lo faccio solo sul mio editoriale (così non faccio arrabbiare nessun autore!). Parlerò dei primi mesi difficili di questo 2020 e di come la cultura, nei suoi diversi momenti storici, ci viene in soccorso, spesso illuminando il nostro futuro. Grazie per l’intervista.