Brevi sforzi ad alta intensità alternati a brevi periodi di recupero, da ripetere. L’High Intensity Interval Training (HIIT) sarebbe tra i metodi più validi per migliorare la propria performance sportiva. E questo, dicono gli esperti di fitness, accadrebbe per una serie di ragioni. L’interval training, se svolto ai massimi livelli di sforzo, sarebbe un metodo di allenamento capace di bruciare calorie, rinforzare la muscolatura e migliorare la durata del gesto atletico. Per ottenere i benefici basterebbero appena 20 minuti di pratica al giorno. Ad una condizione, però: che l’intensità dello sforzo sia idonea.
“Immaginate di essere inseguiti da un cane rabbioso” – dice Sean Bartram, autore del libro High Intensity Interval Training for Women – è una cosa appena meno intensa: per guadagnare il massimo beneficio da questa pratica bisogna spingere il nostro corpo fuori dalla sua zona di comfort.”. Per l’American College of Sports Medicine il metodo HIIT sarà tra i più utilizzati nel 2015. Bartram descrive un esempio pratico: “Si possono alternare 30 secondi di sprint, dove si dà quasi tutto, e 30 secondi di camminata, per recuperare”.
L’intensità dello sforzo rappresenterebbe una delle condizioni imprescindibili per la buona riuscita dell’allenamento. “Molte persone praticano l’HIIT ad intensità non sufficienti”, dice Michele Olson, professoressa alla Aubum University in Alabama. “Per trarre i benefici desiderati l’intensità deve avvicinarsi al 90% della frequenza cardiaca massima dell’atleta. Se svolto in maniera corretta, l’HIIT aumenta la velocità della perdita del grasso addominale e favorisce cambi positivi nei livelli di colesterolo ed insulina. Venti minuti di attività fisica svolti in questo modo – aggiunge Olson – sono paragonabili a 35-40 minuti svolti ad attività moderata”.
Attenzione però, perché l’HIIT andrebbe praticato solo dopo i dovuti controlli: “Chiunque decida di allenarsi seguendo questo metodo – dice Hayley Zawadzki, personal trainer manager al New York Health and Racquet Club – dovrebbe effettuare delle analisi: chi ha problemi di pressione, ad esempio, non può spingere al massimo”.