L’UE introduce nuove norme sull’interoperabilità tra i sistemi d’informazione dell’UE nel settore della giustizia e degli affari interni. Uno scambio agevolato di informazioni migliorerà la sicurezza, consentirà controlli più efficienti alle frontiere esterne e contribuirà a prevenire e contrastare la migrazione illegale.
Interoperabilità tra i sistemi d’informazione UE: l’accordo preliminare
La presidenza rumena del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo preliminare sulle due proposte di regolamento che istituiscono un quadro per l’interoperabilità tra i sistemi d’informazione dell’UE nel settore della giustizia e degli affari interni. L’accordo preliminare sarà ora presentato agli ambasciatori presso l’UE per conferma a nome del Consiglio. “Per fare in modo di individuare chi rappresenta una minaccia per la sicurezza o mente sulla propria identità, le autorità competenti preposte ai controlli devono avere un quadro completo della persona che hanno davanti. Le componenti dell’interoperabilità consentiranno alle autorità di accedere rapidamente a tutte le informazioni pertinenti disponibili nelle banche dati esistenti e, sulla base di queste ultime, verificare i dati biometrici per individuare i casi di identità multiple.” ha dichiarato Carmen Daniela Dan, ministra dell’interno della Romania.
Interoperabilità tra i sistemi d’informazione UE: le componenti
L’interoperabilità tra sistemi di informazione consentirà ai sistemi di integrarsi reciprocamente, faciliterà la corretta identificazione delle persone e contribuirà a contrastare la frode d’identità. I regolamenti istituiscono le seguenti componenti dell’interoperabilità:
- un portale di ricerca europeo, che consentirebbe alle autorità competenti di effettuare ricerche simultanee in vari sistemi d’informazione dell’UE, utilizzando dati sia anagrafici che biometrici
- un servizio comune di confronto biometrico, che consentirebbe la ricerca e il confronto di dati biometrici (impronte digitali e immagini del volto) provenienti da vari sistemi
- un archivio comune di dati di identità, che conterrebbe i dati anagrafici e biometrici di cittadini di paesi terzi disponibili in vari sistemi d’informazione dell’UE
- un rilevatore di identità multiple, che controllerebbe se i dati d’identità anagrafici risultanti dalla ricerca sono presenti in altri sistemi coperti, per consentire il rilevamento di identità multiple collegate a uno stesso insieme di dati biometrici
I sistemi disciplinati dai due regolamenti prevedono un sostegno alle autorità nazionali nei settori della sicurezza, delle frontiere e della gestione della migrazione, delle procedure di rilascio dei visti e dell’asilo. Includono il sistema di ingressi/uscite (EES), il sistema di informazione visti (VIS), il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), l’Eurodac, il sistema d’informazione Schengen (SIS) e il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali riguardo ai cittadini di paesi terzi (ECRIS-TCN), nonché altre banche dati pertinenti sui documenti di viaggio.
I nuovi regolamenti non modificano i diritti di accesso definiti nella base giuridica pertinente per ciascun sistema d’informazione europeo. Il portale di ricerca europeo segnalerà se in relazione a un’interrogazione esistono dati o collegamenti, ma il sistema mostrerà a ogni autorità soltanto i dati a cui può già accedere ai sensi della legislazione precedente che istituisce la varie banche dati.