La giornata dell’11 febbraio ha segnato una nuova “edizione” dell’Internet Safe Day 2020. Promossa direttamente dall’Unione Europea, questo evento internazionale fa (come ogni anno) il punto della situazione nel vecchio continente in materia di sicurezza online.
Internet Safe Day 2020: il rapporto annuale di Microsoft
“Together for a better internet”, questo è il titolo scelto per l’edizione del 2020. L’obiettivo dalla giornata è far riflettere le studentesse e gli studenti non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno per rendere internet un luogo positivo e sicuro.
Ad analizzare, anno dopo anno, il comportamento degli utenti in rete è Microsoft con il suo Digital Civility Index. Questo rapporto analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 25 paesi, Italia inclusa.
I risultati della ricerca
Secondo lo studio, in tutto il mondo il web è percepito come un luogo meno civile e sicuro rispetto a un anno fa. Trend che Microsoft ha riscontrato anche in Italia, che si posiziona al 10° posto in classifica, perdendo una posizione rispetto al 2019. Stabile al primo posto il Regno Unito; ultimo nella classifica dei 25 paesi il Sudafrica.
Dal Digital Civility Index inoltre emerge che il 51% dei teenager si rivolge ai propri genitori per chiedere aiuto (+7% rispetto allo scorso anno) a dimostrazione dell’efficacia delle campagne di sensibilizzazione da parte delle istituzioni e delle aziende sul tema.
Il pericolo del cyberbullismo
Internet sa essere luogo di conoscenze gradevoli e magari di belle amicizie ma spesso e volentieri può essere scenario del fenomeno del cyberbullismo. Il 22% degli intervistati all’interno dello studio Microsoft ammette di esserne stata vittima. A supportare questa ricerca interviene anche l’UNICEF che (insieme alla piattaforma U-Report) mostra altri dati molto interessanti relativi a questo argomento.
Lo studio UNICEF mostra che in 30 paesi su 170 mila giovani:
Uno su tre ha risposto di aver vissuto esperienze di cyberbullismo
Uno su 5 ha saltato la scuola proprio per un comportamento vessatorio on line
Il 71% di coloro che hanno risposto al sondaggio Unicef crede che il cyberbullismo si verifichi soprattutto sui social