A Scampia, un gruppo di donne rom e italiane hanno inaugurato CHIKU’, l’unico ristorante in Italia che vede le tradizioni culturali e culinarie dei due popoli fondersi in una proposta innovativa oltre che imprenditoriale. Kumpania, l’impresa sociale che ha dato vita a questa realtà, è un luogo di sperimentazione, cantiere di pratiche e riflessione che vede protagonisti tutti gli abitanti del territorio.
I venti che spirano, di questi tempi, non sono dei migliori e molti – sia cittadini che esponenti politici – non solo non si preoccupano più di parlare di integrazione, ma danno libero sfogo a tutta la loro intolleranza verso persone ed aggregati “altri”, cavalcando l’onda del sentimento di disagio di luoghi, certamente periferici, ma che rischiano di diventare vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad essere innescata da un nonnulla.
“Un’inaugurazione importante cui era presente anche il Presidente dell’8^ Municipalità Angelo Pisani con il quale – afferma l’Assessore alle politiche sociali Roberta Gaeta – mi sono potuta confrontare ancora una volta sulle politiche d’inclusione dei circa 700 rom presenti in quella zona. Rom per i quali è previsto uno spostamento a breve, grazie ad un finanziamento della Comunità Europea, grazie ad un progetto approvato all’unanimità dallo stesso Consiglio Municipale con il quale si è condiviso nei mesi passati l’iter amministrativo per la realizzazione.”
Napoli è una città che ha sempre brillato per accoglienza e tolleranza, sentimenti connaturati con l’essere napoletani, con la riconosciuta napoletanità; ma l’accumulo di tante situazioni diverse sta portando alcuni luoghi della città ad essere una specie di campo minato per i ‘rom’ specialmente che grande simpatia – invece – non hanno mai riscosso neanche da queste parti.
” A Poggioreale, continua l’assessore Gaeta, si susseguono invece gli incontri con la Municipalità e il suo Presidente Armando Coppola, i comitati civici di quartiere, le associazioni e i rom stessi per trovare soluzioni adeguate e improntate al rispetto dei diritti di cittadinanza di tutti e al dovere per tutti di rispettare le regole di una comunità civile. Sono i principi ispiratori di un lavoro che vede l’Amministrazione comunale impegnata quotidianamente ad assicurare condizioni di vivibilità ai circa 3600 rom accolti nei vari quartieri della città attraverso progetti di scolarizzazione dei bambini, di raccordo con l’asl per il monitoraggio e la salvaguardia della salute, di mediazione culturale e sociale, di interventi per il rispetto della legalità.”
In realtà il discorso andrebbe nettamente approfondito e portato nei giusti alvei istituzionali per dare risposte certe ed immediate e porre rimedio a quella che ormai sta diventando una deriva ideale prima ancora che reale. Si è innescata la guerra dei poveri contro i più poveri che è redditizia sia per i politicanti d’accatto che per alcune frange popolari che più che cercare riscatto sociale e rivolgere le proprie rimostranze contro i potenti di turno preferiscono la via facile dell’essere forti con i più deboli e proni con i più forti.
“Molto è stato fatto e tanto rimane da fare – continua Gaeta – e siamo certi che i Presidenti delle Municipalità continueranno ad assicurare la loro collaborazione così come hanno sempre fatto senza cedere alla demagogia della piazza in un momento così delicato del nostro vivere comune. La politica ha sì il dovere della verità che non coincide però con il sollecitazione degli istinti, con il mettere uno contro l’altro, con il contrapporre le povertà. Questa Amministrazione continuerà a dialogare con i territori e con tutti i suoi cittadini, consapevole delle difficoltà ma anche delle azioni da portare a termine per rendere Napoli una città accogliente e vivibile.”