Sarà in scena a Spazio Diamante, INSOMNIA da “Frankenstein” di M. Shelley, drammaturgia Lorenzo Gioielli, regia Marco Carniti.
A soli 19 anni, Mary Shelley si risveglia da un incubo e scrive un romanzo che cambia il modo di pensare di un’intera epoca: ”Frankenstein”. Il suo protagonista, Victor Frankenstein, decide di sfidare le leggi della natura per riportare in vita un corpo morto. Un progetto ambizioso, che genererà un vero e proprio mostro. Un sogno che si trasforma in un incubo ossessivo che perseguiterà chiunque, anche chi non fa parte della storia. Un racconto sugli esseri umani, sulla solitudine, sull’amore. Ma, soprattutto, un racconto sul mostro che ognuno di noi porta dentro di sè, quello che non ogni tanto ci perseguita e non ci fa dormire la notte.
Lo spettacolo rientra nella rassegna I “Classici del secolo futuro” – Quattro riscritture senza paura”, progetto teatrale firmato Accademia Stap Brancaccio, è alla sua quarta edizione.
Il format è ideato dal direttore artistico dell’Accademia di recitazione, drammaturgia e regia Lorenzo Gioielli e prodotto da Sala Umberto grazie al suo direttore artistico Alessandro Longobardi. La rassegna si basa su un percorso di riscrittura contemporanea di autori classici del teatro. Quattro spettacoli interamente scritti e interpretati dagli allievi del terzo anno dell’ Accademia Professionale Stap Brancaccio provocati e sostenuti dai docenti e dalle molte esperienze creative vissute nel triennio, andranno in scena allo Spazio Diamante.
In questo anno compiamo un altro passo avanti nella coniugazione tra formazione e professionismo, obiettivo dichiarato del Terzo anno dell’Accademia Stap Brancaccio, tramite la collaborazione anche di registi e drammaturghi esterni al percorso didattico dell’accademia stessa. È l’Eroe il tema di quest’anno, in una epoca così avara di eroi. Quindi “Frankenstein”, “Riccardo III”, “Il tenace soldatino di stagno”, per giungere all’eroismo collettivo di “Furore”, l’eroismo di chi resiste quotidianamente all’assenza di senso e di appartenenza che sembra essere il tratto dominante delle nostre attuali esistenze. Questo, inoltre, è un eroe nuovo, che è in grado anche di utilizzare l’ironia come arma suprema, perché la tragedia umana contiene, ormai ne siamo certi, una commedia e spesso una farsa.
I “Classici del Secolo Futuro” restituiscono il nucleo pulsante e vivo del concetto stesso di “classico”. Si occupano della riscrittura i diplomandi attori del terzo anno della Stap Brancaccio, Accademia di recitazione, drammaturgia e regia. Li accompagneranno in questo cammino Lorenzo Gioielli, Marco Carniti, Bartolini/Baronio, Katia Ippaso, Virginia Franchi, Daniele Prato e Giuseppe Marini. Con questi quattro spettacoli dichiarano di credere ad un teatro giovane, popolare, emozionante.