E’ fatta di quasi 200.000 persone la platea dei potenziali destinatari degli interventi contenuti nel progetto di legge di iniziativa della Giunta “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari”.
A renderlo noto i tecnici dell’assessorato alle Politiche sociali, che oggi in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport – presieduta dalla vicepresidente Valentina Ravaioli – hanno risposto, durante il dibattito generale sul progetto di legge, ad alcune richieste di chiarimenti da parte dei consiglieri: nello specifico a Tommaso Foti (Fdi), che sottolineava come “né l’articolato né la scheda tecnica aiutano a capire l’impatto della legge, sia per quanto riguarda una stima delle persone coinvolte sia per quante risorse saranno impiegate e come”.
Come spiegato in apertura di seduta dalla vicepresidente Ravaioli, “per accontentare le legittime esigenze di approfondimento richieste dalle minoranze davanti a una legge così complessa ed articolata, abbiamo scelto di rimandare l’esame del testo al 20 luglio, per poter essere così in Aula il 27 luglio: prima però ascolteremo i portatori di interesse in una udienza conoscitiva fissata per il 16 luglio”.
Anche la relatrice del progetto di legge, Francesca Marchetti (Pd), ha voluto ribadire “la massima disponibilità al dialogo, perché è importante una approvazione più condivisa possibile”. La consigliera ribadisce che “la legge vuole sia ridare ai territori un nuovo significativo ruolo nelle politiche attive per il lavoro sia soprattutto fornire nuovi strumenti innovativi per integrare i servizi: per le persone fragili infatti, cioè per coloro che presentano almeno più di una problematica tra quelle lavorative, sociali o sanitarie, muoversi di continuo tra moduli e sportelli può creare difficoltà, per questo motivo è così importante integrare e semplificare”.
Per Ottavia Soncini (Pd), “siamo davanti a una legge giusta e importante, è molto attesa dai territori e proprio per questo motivo sarà importante l’udienza conoscitiva, perché sono gli operatori sui territori che la applicheranno”. La consigliera invita poi a “prestare particolare attenzione alle procedure, per una persona fragile anche solo attivare un indirizzo di posta elettronica può non essere semplice”.
La legge, spiegano i funzionari per rispondere alle domande di Foti, “non comporta oneri aggiuntivi per la Regione, si continueranno ad usare le risorse dell’asse ‘Inclusione‘ del Fondo sociale europeo, del Fondo sociale regionale e del Fondo sanitario regionale- chiariscono-, i Comuni non potranno più ricevere e basta ma dovranno compartecipare, ma nemmeno per loro ci saranno nuovi e maggiori oneri, la legge semplicemente prevede di spendere gli stessi soldi ma in maniera diversa, più integrata”. Inoltre, proseguono, “come prevedono le linee guida nazionali in materia, mentre il soggetto ospitante non avrà responsabilità, spetterà ai soggetti che hanno in carico la persona fragile l’indennità del tirocinio di tipo riabilitativo”.
Sull’attenzione alla semplificazione richiamata da Soncini, dall’assessorato assicurano che “saranno direttamente le pubbliche amministrazioni a ricevere la firma della persona fragile e a tenerla agli atti insieme alla pratica- concludono-, così da non dover costringere il soggetto a procedure come registrazioni, convocazioni agli sportelli o altro”.