Il 2020 è iniziato da due settimane e si iniziano a ricevere i primi moduli per l’indennità di disoccupazione, Naspi. Come si richiede? Chi ne ha diritto? Ci sono novità per questo, appena iniziato, 2020?
Inps Naspi: cos’è?
Dal 2015 con l’acronimo Naspi si intende la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego cioè, in parole povere, il sussidio che lo Stato garantisce ai disoccupati per un periodo limitato, per sostenerli in attesa che trovino un’altra occupazione.
Il modulo per la Naspi è facilmente compilabile, non è complicato reperire il format, anche scaricandolo da internet, ma non tutte lo domande poi vengono accettate e ricevono una risposta positiva. Infatti, i richiedenti devono appartenere a una categoria con specifiche caratteristiche.
I requisiti per richiedere il Naspi
La domanda per la Naspi deve essere effettuata entro massimo sessantanove giorni dalla data di avvenuto licenziamento e deve essere presentata all’INPS, utilizzando però i servizi telematici (numero verde o dispositivo Pin) oppure chiedendo informazioni di persona in un Patronato.
Inoltre è previsto il versamento di un sussidio anticipato per quei disoccupati che intendono investire nell’apertura di una propria attività.
I requisiti per richiedere il Naspi sono i seguenti:
essere un ex lavoratore dipendente attualmente nello stato di disoccupato
avere avuto, durante i quattro anni precedenti al licenziamento, almeno tredici settimane di contribuzione versata
aver lavorato effettivamente almeno trenta giorni durante i dodici mesi precedenti alla disoccupazione.
essere stato licenziato involontariamente (non per cause volute e desiderate dall’interessato) o essere stato congedato dal lavoro causa maternità, trasferimento della sede di lavoro (con distanza maggiore di 50 chilometri), licenziamento per giusta causa oppure licenziamento consensuale
aver fatto immediatamente, subito dopo il licenziamento la DID (Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro) in un centro per l’impiego