Quello che doveva essere il giorno della verità si è trasformato in quello del giudizio. Ieri, infatti, era la giornata dell’invio delle domande all’inps per il pagamento dei 600 euro ai lavoratori. In poco tempo, il sito dell’istituto nazionale di previdenza sociale non ha retto alla enorme pressione di domande inviate da parte degli italiani. Non solo crash ma anche errori gravi dal punto di vista della privacy.
Inps: il pagamento dei 600 euro ai lavoratori
Chiamato anche “Bonus Partita IVA”, questa misura è stata presentata come parte del Decreto Curaitalia pensato dal Governo Conte per l’emergenza economica legata al Coronavirus. Questo bonus è indirizzato ai professionisti, i lavoratori a tempo determinato e i titolari di partita iva. Per queste categorie è stato disposto un bonus pari a 600 euro mensili. L’indennità non costituirà reddito, tanto che è compatibile con prestazioni di lavoro occasionale i cui compensi rientrino nei 5.000 euro annui. Al tempo stesso su questi importi erogati non saranno calcolati contributi figurativi.
Sito bloccato e dati sensibili esposti
Tutto pronto quindi. La giornata del primo aprile doveva essere quello dell’invio delle domande sul portale dell’INPS. Giornata che per l’isituto nazionale si è trasformata in un incubo. Il presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha stimato un picco di 300 domande al secondo all’interno del portale. Il sito web non è riuscito nell’interno di reggere all’enorme pressione delle richieste e dopo poco tempo si è bloccato andando quindi a frenare tutto il processo INPS per il pagamento dei 600 euro ai lavoratori.
Il blocco del sito, però, non è stato l’unico “guaio” da risolvere. In molti durante la giornata di ieri hanno fatto notare come il sito presentasse un errore. Al momento dell’invio della domanda, infatti, il portale portava erroneamente in maniera ciclica i dati personali di una ventina di persone iscritte al sito. Un rischio altissimo soprattutto in mondo come questo di internet.
Sito inps in down: attacco Hacker?
L’INPS notata la grave situazione ha deciso di bloccare il sito e non permettere ai lavorotori di accedere per le richieste di Bonus per la CIG. L’ente ha poi comunicato sui suoi canali social di star risolvendo la situazione.
#Inps @ptridico: “Negli ultimi giorni il sito ha ricevuto attacchi hacker che sono continuati anche stamattina, e che abbiamo segnalato alle autorità. Il sito verrà riaperto con modalità diverse: dalle 9 alle 16 potranno accedere consulenti e intermediari e dopo le 16 gli utenti” pic.twitter.com/Wj7Q2ZIIhJ
— INPS (@INPS_it) April 1, 2020
I motivi di questo enorme disservizio – che arriva nel giorno in cui 300mila persone si sono collegate al server dell’ente diretto da Pasquale Tridico soltanto da mezzanotte alle 8 di mattina del 1 aprile – non sono chiari. Il Garante della privacy ha dichiarato che al momento gli elementi a disposizione fanno propendere per un data breach, cioè una violazione dei parametri di sicurezza che provoca la diffusione di dati sensibili.