Innovazione e sostenibilità al servizio dell’apprendimento. Chiudiamo la pagina dedicata a due tematiche che da qualche tempo corrono a braccetto raccontando una realtà che aiuta le persone a imparare. Per gli studenti di oggi la parola d’ordine, lo sappiamo, è schematizzare. Come farlo al meglio se non con una mappa concettuale? Ideate dal pedagogista statunitense Joseph Novak negli anni Settanta, le mappe concettuali sono entrate nella scuola e nella formazione italiana in tempi più recenti.
Le mappe concettuali sono rappresentazioni grafiche di concetti. Tutto ciò che si sa su un determinato argomento lo si scompone in concetti elementari che vengono segnati sulla mappa in correlazione tra loro in uno schema di tipo reticolare. La struttura di una mappa si sviluppa dall’alto verso il basso e comprende tante ramificazioni quante sono le connessioni con l’argomento principale. Schematizzando con questa modalità l’apprendimento non fa più leva esclusivamente sulle capacità mnemoniche di un individuo ma su connessioni logiche.
Le mappe concettuali come strumenti compensativi
Pur essendo uno strumento di apprendimento adatto a tutti gli studenti, le mappe concettuali si sono rivelate di particolare aiuto agli studenti con diagnosi di DSA (Disturbi Speciali dell’Apprendimento). Per loro la didattica prevede una serie di strumenti detti dispensativi e compensativi. Le mappe rientrano tra questi ultimi. Cos’hanno in comune mappe concettuali, innovazione e sostenibilità? Ce lo spiega Giovanni Cioffi, Co-founder e Marketing Manager di Algor Education, una delle idee selezionate per il progetto Cloud for Impact.
Algor Education è una web app grazie alla quale è possibile, in pochi minuti, creare una mappa concettuale da un testo scritto. La piattaforma è utilizzabile da soli a casa oppure in classe insieme ai propri insegnanti. Grazie all’opzione sintesi vocale e a una galleria di mappe concettuali su argomenti di diverse materie (letteratura, storia, geometria, educazione civica, arte, scienze, filosofia) si possono creare contenuti personalizzati. Uno strumento di grande aiuto sia per gli studenti in corso sia per chi, per diversi motivi, ha abbandonato gli studi e ora vuole rimettersi in gioco, così come ci racconta Giovanni Cioffi.
Immagini gentilmente concesse da Algor Education