L’informazione Rai è sempre stato sinonimo di affidabilità (almeno a grandi linee) in Italia ma è da un bel pezzo che il sistema informativo qui si è andato deteriorando sempre più fino a disgregarsi e consegnarsi completamente al potere politico di turno.
Se si approccia, oggi, a un qualsiasi TG nazionale o locale non c’è bisogno di un esperto di mass-media per accorgersi che la parte dominante è fatta dalla cronaca. Morti ammazzati di ogni genere e poi giù con l’evidenziatore sui femminicidi, poi se ci sono bambini ancora meglio (strappano di più la lacrima e fanno partire il boost dell’indignazione).
Segue la politica-di-palazzo con i tempi fintamente centellinati con la clessidra ai diversi esponenti dei vari schieramenti, si vedono addirittura personaggi politici che sia auto-filmano in improbabili proclami in carta carbone letti ora da uno ora dall’altro.
Informazione Rai oggettiva dove sei?
Le notizie internazionali hanno sempre una sola ed unica fonte quella istituzionale. Non parliamo dei servizi realizzati dagli inviati in zona di guerra che addirittura si fanno accompagnare nei loro tour da improbabili ciceroni degli eserciti dominanti.
Non basta, perché è meglio non parlare di sport, o di calcio per dirla meglio, dove il giornalista smette i panni del cronista per vestire quello del tifoso. Sì, avete letto bene: il cronista si trasforma in tifoso. La cronaca della partita diventa un supplizio. Alla fine ci si accorge che non ci è stato raccontato nulla se non un semplice punto di vista personale.
Rai e politica
È così praticamente su tutto: la partigianeria si trasforma in tifoseria e i fatti si perdono nei meandri del più cinico opinionismo. Questo è il giornalismo 2.0 offerto da chi (questa è solo un aggravante) è pagato con soldi pubblici e purtroppo facilmente lo dimentica.
L’invadenza dei partiti – quelli di governo ovviamente che ne tengono le fila- è diventata assoluta ed insopportabile nell’arroganza con cui si propone senza più nemmeno il pudore di nascondersi dietro alla professionalità. È un continuo turbinio degli stessi concetti alternati in maniera martellante, quasi le notizie fossero diventati ormai spot pubblicitari.
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