Ospedali cittadini in gionocchio e malati sulle barelle nei corridoi; ritorna prepotente la polemica sul riordino della sanità campana che sta passando attraverso le forche caudine dei tagli orizzontali e dei tiket a go go
Ospedali napoletani messi in ginocchio dall’influenza: corsie piene, pazienti sistemati su lettighe e sedie a rotelle, pronto soccorso sull’orlo del collasso. Un’emergenza, si legge, che per l’Anaao va affrontata coordinando risorse e disponibilita’ delle altre strutture. “E’ uno scenario che si ripete ogni anno – spiega Bruno Zuccarelli, segretario regionale del sindacato – a causa dell’impreparazione del territorio, i posti letto degli ospedali sono occupati impropriamente da pazienti che dovrebbero stare in hospice, strutture riabilitative o Rsa. E così ,quando arriva l’influenza, i malati vengono ricoverati sulle lettighe: al Cardarelli ne hanno già 140,al San Giovanni Bosco una trentina, al San Paolo quaranta”. E all’orizzonte si profila il picco stagionale. “La Regione – continua Zuccarelli – deve chiedere al policlinico e alle altre strutture di mettere a disposizione posti letto e personale, una sorta di piano di solidarietà. Il riordino ospedaliero, che abbiamo condiviso, non va fermato ma va accelerata l’apertura dell’Ospedale del mare, costruito proprio per sgravare il Cardarelli, e infine va messo in campo al piu’ presto il Piano territoriale, per deospedalizzare l’assistenza a cronici e lungodegenti”.