Infanzia a rischio: il Covid ha peggiorato le condizioni di tanti bambini. Due anni di pandemia hanno lasciato una scia di povertà, disoccupazione, malessere mentale. Tutti fattori che rappresentano il preludio ai maltrattamenti verso i minori. Non a caso, negli ultimi mesi i reati ai danni dei minori sono aumentati dell’11%. Gli accessi nei pronto soccorso per ideazione suicidaria e depressione hanno visto un vero e proprio boom con un incremento dell’80%. La Fondazione Cesvi ha elaborato una mappatura del nostro Paese per individuare le aree più critiche in questo ambito. Dalla mappatura è scaturita un’Italia a due velocità in cui il Sud presenta maggiori criticità rispetto al Nord. La regione più a rischio è la Campania che occupa l’ultimo posto della classifica. Al 19° posto si colloca la Sicilia, anticipata da Calabria e Puglia. Le regioni con minori disagi sono l’Emilia-Romagna al primo posto, seguita da Trentino-Alto Adige, Veneto. La Lombardia, con il suo decimo posto, si attesta come fanalino di coda del Nord.
Infanzia a rischio: le Case del Sorriso
In risposta al peggioramento della condizione che l’infanzia sta vivendo in Italia, Cesvi ha voluto replicare nel nostro paese un’esperienza che ha già dato grande aiuto in diversi Paesi svantaggiati: le Case del Sorriso. Operative da anni in Brasile, ad Haiti, in India, Sudafrica, Perù e Zimbabwe, le Case del Sorriso sono spazi nati, appunto, per tutelare l’infanzia in difficoltà. Le strutture propongono servizi diversificati: cibo, cure mediche, educazione, formazione professionale, sostegno psicologico. La prima Casa del Sorriso italiana è stata inaugurata a Bari, prossimamente apriranno i battenti altre quattro Case: due a Milano, una a Napoli e una a Siracusa. Per i dettagli ascoltate l’intervista a Roberto Vignola, vicedirettore di Fondazione Cesvi, col quale abbiamo parlato dell’infanzia così vulnerabile in tanti angoli del mondo.
In copertina foto gentilmente concessa da Fondazione Cesvi