Il Consiglio europeo ha adottato modifiche al cosiddetto regolamento sugli indici di riferimento per quanto concerne la cessazione degli indici di riferimento finanziari.
Le modifiche sono state apportate nel contesto della prevista eliminazione graduale del tasso interbancario di offerta sulla piazza di Londra (LIBOR) entro la fine del 2021. Obiettivo delle nuove norme è ridurre l’incertezza giuridica ed evitare rischi per la stabilità finanziaria garantendo che un tasso sostitutivo legale possa essere introdotto prima che si cessi di utilizzare un indice di riferimento di importanza sistemica.
Il nuovo quadro conferirà alla Commissione il potere di sostituire i cosiddetti “indici di riferimento critici”, che potrebbero incidere sulla stabilità dei mercati finanziari nell’UE, e altri indici di riferimento pertinenti, la cui cessazione comporterebbe perturbazioni significative nel funzionamento dei mercati finanziari dell’Unione. La Commissione sarà anche in grado di sostituire indici di riferimento di paesi terzi se la loro cessazione comporta perturbazioni significative del funzionamento dei mercati finanziari o un rischio sistemico per il sistema finanziario dell’UE.
Le nuove norme riguardano anche la sostituzione di un indice di riferimento designato come critico in uno Stato membro mediante la legislazione nazionale.
Inoltre, le modifiche del regolamento sugli indici di riferimento prorogano il periodo di transizione per l’uso degli indici di riferimento di paesi terzi fino all’applicazione delle nuove norme che disciplinano l’uso di tali indici di riferimento.
Le entità sottoposte a vigilanza ubicate nell’UE potranno utilizzare gli indici di riferimento dei paesi terzi fino alla fine del 2023. La Commissione può prorogare ulteriormente tale periodo fino alla fine del 2025, con un atto delegato da adottare entro il 15 giugno 2023, purché dimostri che ciò è necessario in una relazione da presentare entro tale termine.