“Indescrivibile Barbera – Sorsi e racconti di un vitigno unico” è il tema della degustazione in programma a Castelvenere (appuntamento nella cornice della Sala consiliare – piazza Municipio). Attenzione puntata su un vitigno – il “barbera” coltivato particolarmente nelle campagne della Valle Telesina – capace di suscitare straordinari racconti, resi ancora più suggestivi dalla sua storia particolarmente misteriosa.
A condurre la degustazione sarà Guido Invernizzi, affezionato ospite della delegazione sannita dell’Associazione Italiana Sommelier guidata da Mariagrazia de Luca. Invernizzi, grande conoscitore del mondo del vino e verace supporter della produzione vitivinicola del Sannio, focalizzerà l’attenzione su vini fortemente identitari, che sanno dire chi sono al primo naso e che portano in sé un grande legame con il territorio ed il vitigno.
Un vitigno unico che sarà letto attraverso le sfaccettature influenzate dal clima, dai suoli e dagli uomini. La degustazione sarà un girovagare tra il continuo susseguirsi di vigne che fa di Castelvenere il “Comune più vitato del Sud”.
Un paese incastonato tra le colline attraversate dal fiume Calore, che molto influenza la produzione viticola del Sannio telesino, territorio protetto dalle vette del Taburno e dalle cime matesine, dove si produce circa la metà del vino campano.
Attraverso “sorsi e racconti” si percorreranno i suoli ricchi e più difficili da lavorare, dove domina l’argilla; le vigne allevate su terreni segnati maggiormente dalla presenza di calcare; le zone dai terreni più sciolti, da quelle dominate dal tufo di origine vulcanica ai lembi pianeggianti più fertili, influenzati anche dai depositi alluvionali.
Last bust not least lo stile seguito in cantina, le diverse mani interpretative del vitigno. Non una semplice degustazione, ma un’occasione unica, per gli amanti del vino e per gli stessi addetti ai lavori, per andare a cogliere, attraverso gli spunti di uno dei più bravi comunicatori del vino, le grandi potenzialità di un vitigno da cui si ottengono vini che, con le loro peculiarità, rappresentano il frutto di una tradizione che si evolve e muta, senza grandi scossoni, e tenendo ben lontane le influenze modaiole e internazionaliste.