Le manifestazioni organizzate dal Cnr-Ispf per il 350° anniversario della nascita di Giambattista Vico (1668-1744) si avviano a conclusione.
Le manifestazioni organizzate dall’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del Cnr per il 350° anniversario della nascita di Giambattista Vico (1668-1744) si avviano a conclusione. Il programma, consultabile all’indirizzo www.vico350.it, è stato molto ricco e ha visto coinvolte alcune delle principali istituzioni culturali napoletane, quali l’Accademia di Belle Arti, l’Accademia Pontaniana, la Biblioteca Nazionale di Napoli ‘Vittorio Emanuele III’, la Fondazione ‘Biblioteca B. Croce’, la Fondazione ‘Pietro Piovani per gli studi vichiani’, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici, la Regione Campania, la Società Nazionale di Scienze Lettere ed Arti, l’Università degli Studi ‘Federico II’, l’Università degli Studi S. Orsola Benincasa, la Sezione di Napoli dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, insieme all’Università degli Studi della Basilicata e all’Università degli Studi di Salerno, sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il sostegno del Comune di Napoli, che ha dedicato a Giambattista Vico la manifestazione cittadina del Maggio dei monumenti 2018. Avviato da una serie di lezioni magistrali su Vico e l’estetica, il calendario degli eventi, che oltre a Napoli ha toccato Pisa e Berlino, ha incluso conferenze, convegni, seminari, concorsi, mostre e istallazioni.
Sul versante delle pubblicazioni l’Ispf ha promosso un numero speciale del ‘Bollettino del Centro di studi vichiani’ che intende fare il punto sullo stato attuale delle ricerche, mentre il prossimo numero della rivista elettronica ‘Laboratorio dell’Ispf’ proporrà un’ampia sezione di articoli delle più giovani generazioni di studiosi vichiani; anche le edizioni critiche delle opere di Vico, che costituiscono il cuore della missione dell’Ispf, hanno tratto un nuovo impulso dalla ricorrenza e sono ormai prossime all’uscita le edizioni del Diritto universale, delDe antiquissima Italorum sapientia e della prima versione, quella del 1725, della Scienza nuova.
In attesa del convegno su Vico e il Novecento, che si svolgerà a Napoli e a Parigi rispettivamente il 3 e 4 dicembre e il 24 e 25 gennaio, e di quello su Vico e la filosofia civile in Lombardia, in programma a Milano dal 20 al 22 novembre con una conferenza inaugurale del professor Giuseppe Cacciatore, il ciclo di Incontri di storia a partire da Vico.
Legata intimamente alla filosofia, così come l’indagine sul certo è legata alla ricerca del vero, la storia occupa un posto centrale nel pensiero dell’autore della Scienza nuova, che si pone lo scopo esplicito di ricostruire la ‘storia ideal eterna, sopra la quale corron in tempo le storie di tutte le nazioni’. È in questa prospettiva, tesa alla ricerca delle leggi universali e necessarie dello sviluppo delle società umane, che il filosofo napoletano svolge le sue fondamentali riflessioni: dalla rivalutazione del ruolo conoscitivo del corpo e della fantasia all’indagine sull’origine delle lingue e dei segni, dall’intuizione del carattere collettivo della poesia omerica allo sviluppo delle forme politiche e alla loro parabola, sottoposta al rischio del ritorno della barbarie. Non stupisce quindi che, a partire almeno da Jules Michelet, la filosofia vichiana abbia sempre esercitato una forte influenza sulle impostazioni storiografiche più attente a ricostruire i movimenti sociali e culturali più profondi sottesi al fluire degli eventi. E d’altra parte alcuni aspetti centrali della filosofia vichiana della storia, quali ad esempio l’interesse per le culture non europee, la funzione progressiva attribuita alle migrazioni di popoli, o l’equilibrio fra l’individuazione dei caratteri delle nazioni e l’affermazione dell’universale condivisione di una medesima natura umana, acquisiscono un’importanza cruciale alla luce dei problemi del mondo attuale.
Questo ciclo di incontri, rivolto ai lettori di Vico ma anche a un pubblico più ampio di studiosi, studenti e cittadini interessati in generale alla riflessione sul presente a partire da una prospettiva diacronica ampia, si propone di porre a confronto le ricerche più aggiornate sulla concezione vichiana della storia con quelle relative ai contesti storici e intellettuali in cui la riflessione del filosofo napoletano si è svolta e si è diffusa e alle posteriori letture della storia che in essa hanno trovato ispirazione feconda. Nella sede dell’Accademia di Scienze, Lettere e Arti in Napoli (via Mezzocannone, 8), che ospita gli incontri, saranno chiamati a intervenire alcuni fra i maggiori studiosi del pensiero vichiano e della storia intellettuale e politica del Settecento italiano: dopo la conferenza inaugurale l’iniziativa proseguirà con quelle dei professori Girolamo Imbruglia e Roberto Bizzocchi (5 novembre), Anna Maria Rao e Gianni Paganini (14 novembre), Giovanni Polara e Domenico Conte (12 dicembre), Maurizio Cambi e Matthias Bormuth (16 gennaio); il 30 gennaio la conferenza del professor Fulvio Tessitore concluderà il ciclo degli Incontri di storia a partire da Vico e l’intero programma dell’anniversario.