È quanto afferma la Coldiretti, in occasione della giornata mondiale dell’Ambiente celebrata dalle Nazioni Unite, nel sottolineare che l’Italia è anche campione di biodiversità e può contare su 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole ma sono state salvate dall’ estinzione anche 130 razze allevate tra le quali ben 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale della precedente programmazione.
Un percorso reso possibile dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana avvenuto grazie alla legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti ed approvata esattamente 15 anni fa, si è verificata una vera rivoluzione dell’agricoltura italiana che ha allargato i confini dell’imprenditorialità aprendo a nuove opportunità occupazionali nella tutela ambientale, nel risparmio energetico, nelle attività sociali, nella trasformazione aziendale e nella vendita diretta, a difesa e promozione della biodiversità.
L’Italia è l’unico Paese al mondo con 4886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 282 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg ma ha conquistato anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche in Europa ed ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni ogm a tutela del patrimonio di biodiversità. Con l’azione di tutela dell’ambiente l’Italia si è portata al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%).
Si stima che almeno 200 varietà vegetali definite minori, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 100 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sbocco nell’attuale rete di mercati e delle fattorie degli agricoltori di Campagna Amica che possono contare su circa diecimila punti vendita.