Che cos’è Il mod. 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati per comunicare annualmente all’Agenzia delle Entrate i propri redditi e inserire le proprie spese per usufruire di detrazioni e deduzioni. Questo modello, che può essere compilato autonomamente o tramite l’aiuto di un CAF o professionista abilitato, può essere utilizzato non solo per i redditi di lavoro dipendente e assimilati, ma anche per altre tipologie reddituali tra le quali ricordiamo quelle derivanti da terreni e fabbricati, i redditi di capitale e i redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva. Agevole da compilare, ha garantito finora al contribuente una grossa facilitazione: quella di non doverlo trasmetterlo personalmente al Fisco perché a questo adempimento ci pensano, a seconda dei casi, il datore di lavoro, l’ente pensionistico o l’intermediario abilitato (principalmente commercialisti, caf e consulenti del lavoro)
La novità Il Governo Renzi per semplificare ulteriormente gli obblighi dei contribuenti italiani e ridurne gli oneri ha presentato il mod. 730 precompilato. Il prototipo avrà la stessa forma del mod. 730 e arriverà in casa degli Italiani già compilato contenente tutti i redditi e tutte le spese.
La modifica interesserà soltanto dipendenti e pensionati che già presentano annualmente la dichiarazione (18-20 milioni su 30), secondo quanto precisato dal viceministro all’Economia Luigi Casero. Il 2015 aprirà una “fase sperimentale” e si procederà per step e ci sarà la necessità di proseguire con le integrazioni della dichiarazione perché mancheranno dei dati.
Vantaggi e svantaggi Il vantaggio senza dubbio più grande è che cambia l’ottica della responsabilità. Ad oggi è il contribuente dichiarare i propri redditi e farlo senza commettere errori. In caso contrario scattano le sanzioni. Con l’invio del Modello Precompilato la responsabilità di compilare correttamente i dati e di inviare i modelli nei termini corretti si sposta sull’Amministrazione Finanziaria, mentre l’obbligo del cittadino resta quello di integrare soltanto quanto non presente. Quando entrerà a regime la modifica gli Italiani potranno non richiedere più assistenza fiscali ai CAF che vedranno finalmente alleggeriti i propri sportelli.
Veniamo al lato negativo della riforma. Le prime critiche piovono dall’Ordine dei Commercialisti. Punto centrale è rappresentato dall’impossibilità dell’Amministrazione Finanziaria di conoscere in modo dettagliato tutte le spese degli Italiani. Ciò comporterà un ulteriore aggravio della responsabilità degli intermediari che dovranno rivedere e correggere i modelli quanto basta. Altra questione è la necessaria informatizzazione dei pensionati che riceveranno il 730 (come avviene per il Cud) dall’Inps tramite il canale telematico. Un particolare non da poco, se davvero si vogliono snellire burocrazia e sportelli e rendere la vita meno complicata a tutti.