“L’Imu agricola è un’imposta ingiusta ed iniqua: ingiusta perch? tassa lo strumento di lavoro di una categoria di onesti cittadini ed iniqua perch? si basa su un criterio altimetrico che classifica i terreni sulla base di tabelle ISTAT vecchie di decenni. Forse non tutti lo sanno o lo ricordano, ma se oggi gli agricoltori sono costretti a pagare l’Imu agricola è per coprire quei famosi 80 euro che sono serviti a Renzi per vincere la campagna elettorale delle europee. Fu lui stesso a dichiarare che nel decreto 66 del 2014, i 350 milioni di euro di copertura sarebbero stati prelevati dal settore agricolo. Voglio rivolgere un appello ai pugliesi: informiamoci, ne va del nostro stesso futuro. Un cittadino informato, infatti, ? un cittadino libero.“
A dichiararlo la candidata governatrice Antonella Laricchia (M5S) sul palco delle associazioni di categoria che si sono riunite a Bari con gli agricoltori per protestare contro l’ennesima tassazione.
“I parlamentari del M5S hanno proposto la sua abolizione in più occasioni da quando è stata proposta dal governo PD: negli emendamenti alla Legge di Stabilità negli emendamenti al Milleproroghe, in Commissione Finanze. Ma questo Governo ha sempre risposto di no continua Antonella Laricchia (M5S) Noi, comunque, insisteremo fino alla fine ad immaginare un’agricoltura più redditizia sia in Italia sia, soprattutto, in Puglia. L’agricoltura pugliese ha bisogno di incoraggiare le aggregazioni tra imprese agricole, perché le nostre produzioni tornino ad essere competitive in un mercato globale. Ed in questo compito, la Regione può avere un ruolo chiave, soprattutto in una corretta distribuzione dei fondi europei della PAC, di cui ad oggi solo il 52% risultano utilizzati. E’ giunta l’ora, inoltre, prosegue la candidata governatrice M5S di dotarsi di un piano olivicolo regionale per elevare tutta la qualità della nostra produzione olivicola ed affrontare seriamente il caso Xylella facendo sedere da subito ad un tavolo il settore della ricerca e quello dell’agricoltura, un matrimonio che deve necessariamente consumarsi al più presto, senza perdere altro preziosissimo tempo. Solo il comune di Andria ha lo stesso numero di ulivi di tutta l’Umbria. Dunque, che aspettiamo a considerare strategica questa produzione per la nostra economia? L’agricoltura che produce i nostri prodotti più tipici e di qualità, anche attraverso una riforma dei consorzi di bonifica e la semplificazione amministrativa per le imprese, è il settore da cui deve ripartire la conversione economica conclude la candidata governatrice M5S???che attueremo per i nostri territori e che sarà diretta al potenziamento di attività turistiche, col sostegno delle piccole e medie imprese, per tornare ad assicurare tante e proficue opportunità di lavoro in Puglia per i giovani come me e le nostre famiglie“.