Si è svolto al BookCity 2016 di Milano, a cura di “Scritti dalla Città Mondo”, l’incontro “Impressioni e certezze” con la poetessa italo-venezuelana Hebe Munoz.
Patrocinato dall’ “Associazione Venezuelani in Lombardia“, l’evento si è svolto presso il Museo delle Culture – Mudec.
Pegasa
Al numeroso pubblico intervenuto la poetessa Hebe Munoz ha presentato il suo libro di poesie “Pegasa, Rinata dalle acque – Renacida de las aguas” nell’ambito della manifestazione del BookCity “Mitologia e contemporaneità nella poesia venezuelana”.
L’incontro è stato moderato dalla prof.sa Annalisa Strada, scrittrice italiana per vari editori tra cui Mondadori, Fabbri RCS, De Agostini, edizioni Paoline e Piemme e già insignita del Premio Andersen.
Intervenuto anche il maestro Fabrizio Gatti, compositore e musicista di fisarmonica e bandoneon, insignito del Premio Internazionale Myrta Gabardi.
Accompagnato alla fisarmonica dal Maestro Mario Contini, Gatti ha eseguito brani musicali famosi come Moliendo Café di Hugo Blanco, Verano Porteno e Libertango di Astor Piazzolla e Pinocchio di Fiorenzo Carpi.
La scrittrice Annalisa Strada ha quasi scandagliato il libro “Pegasa” in cui si rispecchia la stessa vita di Hebe Munoz, professoressa di Lingue in Venezuela, migrata in Italia sino all’acquisizione della cittadinanza italiana.
Solarità latina
È emersa tutta la solarità latina della poesia di Hebe Munoz, che si fonde con quella del Bel Paese sino ad unire essenzialità e creatività in un cammino di passi intimi, insieme di voli e vogate dalle alture delle Ande e dai colori dei Caraibi sino ai profumi e ai sapori dell’Italia.
Strada, con lettura finale di versi alternati in italiano e spagnolo, ha fatto emergere la particolarità della scrittura di Hebe Munoz: la Poetessa non traduce dall’italiano allo spagnolo o viceversa, ma scrive contemporaneamente nelle due lingue senza che il senso dell’una o dell’altra ne sia modificato.
La poesia di Hebe Munoz è così compiutezza proprio in quella ricerca dell’armonia tra bellezza interiore e vita possibile, umanità e femminilità (con tocchi di maternità e sensualità), il passare dal sogno del desiderarla nel quotidiano sino allo scriverla e al saperla riconoscere nella storia con autenticità di viversi e di vivere, che la Poetessa vive nel suo oggi.
E quindi “Pegasa” è un rinascere dalle acque del vissuto, dell’anima, della propria umanità, per appunto l’esperienza di una Pegasa.