Le Camere di Commercio hanno da tempo creduto nei benefici che cittadini e imprese avrebbero ottenuto potendo ricorrere alle forme di giustizia alternativa, tutte incomparabilmente più brevi e meno onerose
“Un efficace strumento al servizio delle imprese per la risoluzione delle controversie a costi controllati e in tempi brevi”. Cosi’ Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di commercio di Napoli, rilancia la procedura dell’arbitrato regolamentata dal sistema degli enti camerali e riattivata, nel capoluogo campano, ad aprile scorso con la ricostituzione della Corte arbitrale affidata a Giandomenico Lepore, ex procuratore capo della Repubblica a Napoli. “L’eccessiva durata dei processi nel nostro Paese – ha spiegato Maddaloni – compromette, giorno dopo giorno, la capacita’ competitiva delle nostre imprese, perche’ una giustizia lenta non e’ una giustizia giusta”. Il numero uno dell’ente camerale partenopeo ha evidenziato l’incidenza delle controversie sui costi aziendali: i conflitti pesano sul fatturato annuo per lo 0,8%, con un valore medio per azienda di 3.832 euro all’anno. In pratica, una spesa per il sistema delle imprese pari a 23 miliardi di euro. “Le Camere di Commercio – ha aggiunto Maddaloni – hanno da tempo creduto nei benefici che cittadini e imprese avrebbero ottenuto potendo ricorrere alle forme di giustizia alternativa, tutte incomparabilmente piu’ brevi e meno onerose. La riforma della mediazione civile e commerciale, al pari del rilancio dell’istituto dell’arbitrato rappresentano un’occasione importante per restituire efficienza e risorse alla giustizia civile e tutelare gli interessi del mercato”. Per Maddaloni “la Camera di Commercio di Napoli, su questo e su tutti gli altri temi idonei a favorire lo sviluppo del sistema delle imprese napoletane e l’accompagnamento verso i nuovi mercati, continua a considerarsi fortemente impegnata e intende farlo con il concorso attivo della magistratura ordinaria, degli imprenditori, del sistema associativo e del mondo delle professioni”.