Impresa culturale. Il tema principale del Rapporto 2022 è quello del “Lavoro Culturale”, emerso prepotentemente negli anni del Covid e che pone, oggi, al centro del dibattito la questione della riconoscibilità del lavoro nel settore della cultura.
Il 2020 è stato un anno di sconvolgimenti per le abitudini di consumo dei cittadini italiani e l’ambito della cultura non ha fatto eccezione. Chiusure e limitazioni hanno drasticamente diminuito la fruizione di spettacoli e attività culturali, così come la spesa in cultura e ricreazione degli italiani.
I dati del 2021, mostrano assestamenti e novità interessanti. Per quanto riguarda la spesa delle famiglie italiane nel 2021 si registra una crescita complessiva: la spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti è stimata a 2.437 euro in valori correnti, con un incremento del +4,7% rispetto al 2020, ma con un saldo ancora negativo rispetto al 2019.
Impresa culturale e la spesa delle famiglie
Guardando la macro-voce spesa delle famiglie italiane in ricreazione, spettacoli e cultura si osserva che nel 2021 il valore medio mensile familiare cresce a 99 euro (erano 93,4 nel 2020) con un incremento del 6%, tra gli incrementi più bassi dei vari capitoli di spesa non alimentare. La spesa in cultura e ricreazione è quella che si mantiene più lontana dai livelli del 2019 (-22% nel biennio 2021-2019).
Analizzando ulteriormente la macro-voce di spesa, si rileva che proprio la componente riferita ai servizi ricreativi e culturali (all’interno della quale si trovano le spese per cinema, teatri, musei, parchi) è in contro-tendenza nel 2021 in cui diminuisce del 4,5%, mentre nel biennio 2019/2021 la variazione negativa è del 40%.
Osservando oltre i dati economici anche quelli relativi alla partecipazione (residenti che nell’arco dei 12 mesi hanno fruito di intrattenimenti culturali) si rileva ancora un forte impatto delle limitazioni alla socialità e alle attività fuori casa nel tempo libero, conseguenti la pandemia.
Paragoni e cifre a confronto
Nel 2021 infatti si registra un vero crollo nella fruizione delle attività culturali svolte fuori casa. Le flessioni più marcate rispetto al 2020, riguardano soprattutto il cinema (9,1% la percentuale di italiani che dichiara di esserci stato rispetto al 45,3% del 2020), le visite a musei e mostre (8,9% rispetto al 27,3%) e quelle a siti archeologici e monumenti (10,3% rispetto al 25,3%).
Ancora più marcate le variazioni negative se si considera il biennio 2019/2021. Nei due anni di pandemia, con un’accentuazione nel 2021, gli italiani hanno abbandonato la fruizione di cultura fuori casa: per teatro e cinema oltre l’80% in meno; -72% per i fruitori di musei e mostre; -62% quelli di siti archeologici e monumenti; tra -70 e -80% coloro che hanno assistito a concerti classici o di altro genere.
In tutte le regioni i valori di fruizione della attività culturali (percentuale di residenti che nell’arco dei 12 mesi hanno fruito di intrattenimenti culturali) sono molto bassi. Come nel resto del Paese anche in Veneto la fruizione di attività e intrattenimenti culturali fuori casa nel 2021 vede una fortissima contrazione: ad esempio i residenti veneti che frequentano il cinema sono passati dal 46,4% del 2019 all’8,2% del 2021; la fruizione teatrale scende dal 18,2% al 2,5% quella museale ha una variazione dal 37,4% (2019) all’11,2% (2021).
I dati regionalizzati
Nel 2021, è rimasta invece sostanzialmente stabile la quota di lettori di libri, pari a livello nazionale al 40,8% della popolazione di 6 anni e più (era il 41,4% nel 2020 e il 40% nel 2019).
Tra questi, il 44% legge fino a 3 libri l’anno, mentre i “lettori forti” (12 o più libri letti in un anno) sono il 15,3% (+0,7%). La lettura di libri è soprattutto prerogativa dei giovani, nella fascia d’età 11-24 anni, e delle donne.
Nel Veneto la situazione per quanto riguarda la lettura è analoga a quella nazionale: nel 2021 i veneti che hanno letto almeno un libro l’anno sono stati il 45,2% della popolazione maggiore dei 6 anni (dato al di sopra della media nazionale del 40,8%), erano il 48,8% nel 2019.
Diversa invece la situazione riguardo i musei. I dati disponibili, relativi ai musei statali e al 2021, vedono un netto ritorno dei visitatori dei musei in tutte le regioni, con poche eccezioni. A livello nazionale l’incremento sul 2020 è del 27% per quanto riguarda i visitatori e del 68% relativamente agli introiti.
Il Veneto in questo contesto si distingue per essere la regione nella quale i flussi di visitatori sono maggiormente aumentati: +70% sul 2020.
Turismo e impresa culturale
Anche nel nostro Paese il turismo ha risentito fortemente della crisi internazionale conseguente la pandemia, seppure nel corso del 2021 i flussi turistici siano gradualmente ripresi, sia per quanto riguarda i viaggiatori internazionali, sia relativamente ai flussi interni.
Arrivi e presenze di turisti internazionali in Italia nel 2021 sono infatti cresciuti di oltre il 50% (rispettivamente +52,5% e +56,8%), ma rappresentano ancora meno della metà dei movimenti turistici pre-Covid. Il calo nel biennio 2019-2021 è, infatti, per quanto riguarda gli arrivi del 61,4% e del 53,2% per le presenze.
Analogamente anche gli italiani sono tornati a viaggiare nel paese con 48 milioni di arrivi e 177 milioni di presenze in crescita sul 2020 del 31,8% e del 28,5%. I viaggiatori residenti hanno comunque parzialmente compensato l’assenza degli stranieri, la diminuzione dei turisti italiani nel biennio è difatti meno accentuata: -26,4% per gli arrivi e -18% per le presenze.
Secondo i dati della bilancia dei pagamenti dell’Italia, nel 2021 le entrate e le uscite per viaggi internazionali sono cresciute, rispettivamente, del 23 e del 32 %, ma i valori sono ancora meno della metà di quelli precedenti la pandemia. Il surplus della bilancia turistica è salito a 8,6 miliardi (da 7,8 nel 2020); la sua incidenza sul PIL è rimasta pressoché invariata, allo 0,5 % (era 1,0 nel 2019, il valore più alto dal 2001).
La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia nel 2021 è stata pari a 21,3 miliardi di euro, in ripresa del 23% dopo la contrazione del 61% nel 2020.
Nel primo semestre del 2022 continua e accelera il progressivo recupero del turismo. Gli incrementi sono praticamente tutti a tre cifre sia per quanto riguarda la spesa (+308%), sia gli arrivi in particolare relativamente ai viaggiatori stranieri (+220%) che sono tornati numerosi nel nostro Paese.