Nel corso dell’anno appena concluso, l’ufficio immigrazione della Questura di Ragusa, ha proceduto a trattare la situazione amministrativa dei cittadini regolarmente residenti in questa Provincia, procedendo a valutare la posizione di quanti richiedenti il permesso di soggiorno in Italia; nel corso dell’anno è stato smaltito buona parte dell’arretrato che si era creato, facendo si che venissero trattate e conseguentemente valutate, allo stato attuale, le istanze di permesso di soggiorno prodotte nel mese di novembre appena trascorso, superando, così, le criticità nell’ordinaria gestione dell’attività amministrativa consentendo di poter assicurare una più celere concessione dei permessi di soggiorno agli aventi diritto.
Dai dati UNAR, emerge come: ‘gli stranieri residenti in provincia risultano 22660, con un incremento del 19,7% nel 2014 (quarta realtà in termini assoluti in Sicilia) e ciò pur se popolata da appena 300.000 abitanti con un rapporto pari a circa il 7.0% della popolazione residente rappresentando una delle percentuali più alte di presenza di stranieri nelle province siciliane’, con picchi percentuali alti per Acate (25,4%), Santa Croce Camerina (19,9%); in termini assoluti di presenza si registra per numero Vittoria, Ragusa, Acate e Santa Croce Camerina.
Sul fronte degli sbarchi, nell’anno di riferimento, l’Ufficio Immigrazione ha trattato e conseguentemente gestito, 53 sbarchi e 9 trasferimenti da altre province siciliane per un totale, di profughi, rispettivamente di 15.689 sbarcati e 725 e trasferiti; la maggioranza dei migranti appena giunti, dopo un attenta valutazione della posizione amministrativa, sono stati trasferiti presso altre Questure ai fini del completamento della procedura di riconoscimento della richiesta di asilo politico; parte di essi, invece, sono stati destinati presso le strutture presenti in Provincia, presentandosi presso gli uffici della Questura per compilare la richiesta di protezione internazionale (modello C3).
I dati evidenziano una forte attenzione, fin dalle primissime fasi di sbarco, nella assistenza svolta dagli operatori di Polizia verso quei migranti, i quali vengono tutelati perché inquadrabili tra i richiedenti la protezione internazionale, non tralasciando, tuttavia, di individuare e porre attenzione a quanti non legittimati a permanere sul territorio italiano. Detta opera è stata effettuata con ponderazione e con l’ausilio di mediatori culturali e di quanti, associazioni umanitarie impegnate, fattivamente, a collaborare.
Nei confronti dei quasi 16500 (esattamente 16414) cittadini extracomunitari sbarcati nella cittadina di Pozzallo, per 834 di essi, il Questore ha emesso il provvedimento di respingimento alla frontiera. I dati complessivi statistici confermano, ancora una volta, un sensibile equilibrio, mantenendosi percentuali alte di aventi diritto (94.92% di immessi sul territorio) rispetto al circa 5.08% di quanti migranti oggetto di respingimento.
Sono stati, infine, espulsi dal territorio nazionale, a seguito dell’attività di supporto svolta dall’Ufficio Immigrazione alle diverse Forze operanti il controllo del territorio, nel corso dell’anno di riferimento, 130 cittadini extracomunitari di varie nazionalità già irregolari sul territorio italiano. Di questi sette, sono stati espulsi, ai sensi dell’art. 13 comma lett. C del D.vo 286/98, con accompagnamento alla frontiera in quanto ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, giusta segnalazione della Polizia di Stato.
L’impegno profuso dall’Ufficio Immigrazione, ha fatto si che, anche nel pomeriggio dell’ultimo giorno dell’anno, si procedesse all’espulsione con accompagnamento alla frontiera di uno scafista di nazionalità marocchina di 23 anni; questi, a seguito delle indagini esperite dalla locale Squadra Mobile, era stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria giacché considerato responsabile del reato di cui all’art.12 del D.vo 286/98, essendo ritenuto, lo scafista dello sbarco di 459 cittadini extracomunitari, in prevalenza gambiani, senegalesi e nigeriani, avvenuto lo scorso 4 dicembre a Pozzallo.