Agosto non lenisce l’arrivo di nuovi immigrati e proprio in queste ore è arriva nel porto di Reggio Calabria la nave San Giusto con a bordo 1.700 immigrati, tra cui un centinaio di bambini, di varie nazionalità soccorsi nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum nel Mar Mediterraneo.
Potrebbe sembrare uno dei tantissimi sbarchi a cui siamo ormai abituati assistere impotenti da tempo sulle nostre coste sicule e calabresi ma in realtà non è così. Gli ultimi tempi hanno visto una recrudescenza di atteggiamenti prima dubbiosi e poi palesemente ostili da parte della popolazione delle località interessate agli sbarchi.
Non parlando smaccatamente di razzismo si può affermare a buona ragione che da Lampedusa in su l’arrivo di queste carrette del mare non fa altro che alimentare malumori atavici determinati sia dal diffuso sentimento di sentiersi abbandonati a combattere da soli in prima linea contro un flusso migratorio che si autoalimenta sempre più; sia perchè le condizioni oggettive di accoglimento della massa di immigrati che arriva sono sempre più scadenti facendo mettere in dubbio la tenuta sociale e sanitaria di questo impattare continuo di disperati che giungono sulle nostre rive sperando di trovare una speranza e molto spesso disilludendosi immediatamente.
Di quelli arrivati ora si procederà ad uno smistamento. Buona parte saranno trasferiti in strutture di accoglienza sparse in varie regioni italiane e solamente 290 dei 1.700 resteranno a Reggio Calabria. Inizialmente a bordo della nave San Giusto c’erano 1.283 migranti, di cui 1.127 uomini, 85 donne e 71 minori, ai quali sono aggiunte oltre 400 persone soccorse mentre la nave San Giusto stava dirigendosi nel porto di Reggio.
L’abbandono dell’U.E. nei confronti dell’Italia è palese e il governo italiano, con il ministro Mogherini in testa dovrebbe cercare di sensibilizzare maggiormante i partners europei sulla necessità di dotare il nostro Paese di strumenti veri e tangibili per far fronte a questa accoglienza.
Non può più pensare l’U.E. di scaricare sulle spalle italiane questa tragedia facendo finta di non vedere e presupponendo che il problema sia solo di competenza nazionale. Quello dei flussi migratori non è una problematica che si può affrontare in maniera né solo restrittiva né solo di accoglienza ma in maniera integrata agendo prima nei paesi di origine con politiche adatte e poi distribuendo equamente il “peso” delle ondate migratorie su tutti i Paesi.
La situazione in Italia sta diventando incandescente anche perchè c’è chi per bieco tornaconto politico – e non alludiamo solo alla Lega Nord – e per miopia sociale aizza e cavalca il populismo antimmigrazione alimentando la guerra fra poveri facendo leva sulle condizioni disagiatissime di larghi strati crescenti della popolazione italiana che quasi è chiamata a militarizzarsi contro gli immigrati.
Questa polveriera sociale è molto più importante di mille riforme e pezzi di carta, ma il governo del premier boy-scout è in grado di capirlo?