Benessere dei lavoratori e cultura della sicurezza in tutti gli ambiti della vita quotidiana: sono questi i temi portanti che hanno contraddistinto “Uno spazio tra salute e sicurezza”, il workshop che l’Agenzia Spaziale Italiana ha organizzato per celebrare la Giornata Mondiale della Salute e della Sicurezza sul Lavoro.
L’evento, tenutosi oggi presso l’Auditorium della sede ASI diRoma, fa parte delle iniziative programmate nell’ambito di“Italia Loves Sicurezza” (#ILS18), il roadshow nazionale promosso da Fondazione LHS – Leadership in Health and Safety e focalizzato su questo tema di stringente attualità. Il workshop è stato particolarmente dedicato alla cultura del cambiamento, al centro dello spettacolo “Il virus che ti salva la vita” di e con Silvia Cattoi e Juri Piroddi, della compagnia teatrale Rossolevante.
Diffondere una maggiore consapevolezza dei fattori che minacciano salute e sicurezza e promuovere l’adozione di modi di fare più responsabili sono stati lo scopo principale della giornata. Soprattutto i comportamenti e l’atteggiamento mentale risultano ancora una realtà problematica: gli incidenti sul lavoro, infatti, sono riconducibili perlopiù a condotte errate, a superficialità verso i dispositivi di protezione previsti dalle normative vigenti, a consuetudini radicate e ad un eccesso di confidenza. Nell’Italia del 2018 le statistiche registrano dati drammatici: ogni giorno si contano purtroppo 3 morti sul lavoro e 9 sulle strade.
All’evento ha preso parte il Direttore Generale dell’ASI Anna Sirica, che nel suo messaggio introduttivo ha sottolineato l’importanza della sicurezza nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, evidenziando come il tema sia particolarmente sentito dall’ente. Il Direttore ha messo in rilievo anche il fatto che l’incontro è stato accessibile al pubblico esterno, inserendosi quindi nel filone di una serie di iniziative (quali le visite guidate di Open House, le proiezioni del ciclo Spazio Cinema, la Notte Europea dei Ricercatori e i numerosi eventi nel campo dell’education) mirate all’apertura dell’ASI al cittadino e al territorio, dato che l’agenzia è un bene pubblico.
Con l’intervento di Vito Schiavone, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione dell’ASI, l’incontro è entrato nel vivo, toccando tematiche di particolare attualità nel settore come la diffusione di una nuova cultura della sicurezza e l’adozione di tecniche di comunicazione più efficaci per raggiungere una platea sempre più vasta.
L’intervento è stato corredato da una serie di filmati, anche di notevole impatto emotivo, mirati a corroborare la necessità di agire a livello culturale, soprattutto sulle giovani generazioni, per far acquisire nuove consapevolezze e modificare atteggiamenti pericolosi, connessi soprattutto ad un utilizzo eccessivo degli smartphone.
Tra i filmati presentati, vi sono stati anche un videomessaggio dell’astronauta Luca Parmitano e un video realizzato per l’occasione che ha coinvolto il personale dell’ASI nell’inscenare una serie di comportamenti a rischio, che possono essere messi in atto anche nel lavoro d’ufficio, alla scrivania, e ai quali si può porre rimedio con un’opportuna sensibilizzazione.
La seconda parte dell’evento ha visto il palco dell’Auditorium dell’ASI ospitare Silvia Cattoi e Juri Piroddi, della compagnia teatrale Rossolevante, che hanno intrepretato lo spettacolo “Il virus che ti salva la vita”. La pièce fonde in maniera armoniosa differenti forme di comunicazione – parole, immagini, musica e movimento – e, alternando momenti di forte tensione emotiva ad altri più light offre una galleria ricca di spunti di riflessione su salute e sicurezza.
Il denominatore, quindi, è comune, ma gli ambiti su cui meditare sono vari: dai comportamenti errati nel lavoro in cantiere, all’alimentazione eccessiva, alle conseguenze per i figli di chi muore sul lavoro sino alle nuove consapevolezze che si acquisiscono in seguito ad una grave malattia. Il messaggio conclusivo dell’opera teatrale, che nel finale ha visto anche il coinvolgimento del pubblico, vuole essere quello di aver coraggio, di aprirsi al cambiamento per adottare uno stile di vita rispettoso di salute e sicurezza e di diffondere questo habitus mentale come un virus positivo.