Una squadra del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) si è recata tra le montagne dell’Himalaya per issare la bandiera simbolo dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile per “Zero Hunger” nel quadro di un’iniziativa internazionale tesa a portare i ‘global goals’ – obiettivi globali – all’attenzione del mondo. L’alzabandiera precede il summit sullo Sviluppo Sostenibile di questa settimana a New York, dove gli obiettivi verrano formalmente adottati dai leader mondiali.
La portabandiera del WFP Nimdoma Sherpa ha scalato 2.000 metri e affrontato pioggia, nebbia, sentieri accidentati e ripide salite per raggiungere il villaggio di Kerauja, nel distretto di Gorkha, dove è stata accolta dai membri della comunità che hanno preso parte alla cerimonia di alzabandiera. Solo cinque mesi prima, gli abitanti del villaggio erano in lutto per quanti erano deceduti, cercando di salvare il salvabile tra le macerie delle loro case a seguito del forte terremoto che il 25 aprile ha colpito la regione.
“I lunghi e difficili sentieri che abbiamo percorso rappresentano il non facile compito che abbiamo nel raggiungimento dell’obiettivo ‘zero hunger’. Ma quando le persone lavorano assieme, realizzare ‘zero hunger’ diventa possibile”, ha detto Nimdoma. “Ho issato questa bandiera qui sulle vette dell’Himalaya per il Nepal, per il WFP e per il mondo intero”.
Da bambina, Nimdoma riceveva pasti scolastici del WFP e, all’età di 17 anni, nel 2008, è diventata la donna più giovane a scalare l’Everest. Ora Nimdoma mette a disposizione la propria esperienza per aiutare il WFP a raggiungere i villaggi colpiti dal terremoto di aprile. Ad accompagnarla nel suo percorso, c’era una fila di muli che trasportavano riso nel quadro delle operazioni di soccorso.
Chandra Bahadur Gurung è uno degli abitanti del villaggio di Kerauja che ha assistito all’alzabandiera. “Dopo tutte le difficoltà che il nostro villaggio ha attraversato a seguito del terremoto, siamo orgogliosi di essere stati scelti per portare questo messaggio al mondo”, ha detto Gurung.
In tutto il mondo, sono 17 gli alzabandiera – uno per ciascun ‘global goal‘- e si inscrivono nel progetto collettivo, chiamato Project Everyone, che vuole diffondere gli obiettivi ai sette miliardi di persone che vivono sul pianeta.
Tutti insieme, gli obiettivi si propongono di eliminare fame e povertà estrema, superare ingiustizie e disuguaglianze e combattere il cambiamento climatico entro il 2030. Essi rappresentano un’opportunità storica per il progresso del mondo. Sono obiettivi ambiziosi, ma con impegno, duro lavoro e cooperazione, possono essere realizzati.