Il viaggio che ti cambia la vita di Jacopo di Biase, è una storia personale, che per settimane è risultata in cima alle classifiche di Amazon. Il record ci ha incuriositi e abbiamo deciso di intervistare Jacopo di Biase, uno scrittore emergente, che nel libro racconta come e quando ha deciso di mollare tutto e dedicarsi ai viaggi, alla scrittura e alla scoperta del mondo. Il viaggio che ti cambia la vita però non è una semplice narrazione di fatti ed esperienze personali. Alla base c’è una trama che il lettore riuscirà a cogliere appieno solo alla fine del libro.
Oggi Jacopo ha un progetto ambiziosissimo, affascinante e coraggioso: visitare tutti i 196 Paesi del Mondo. Nella nostra intervista su Il viaggio che ti cambia la vita, abbiamo cercato di darvi alcuni spunti interessanti che, speriamo, vi abbiano incuriosito e vi spingano a scegliere Jacopo di Biase per la vostra prossima lettura.
Il viaggio che ti cambia la vita di Jacopo di Biase
Ciao Jacopo, anzitutto presentati e raccontaci chi sei e di cosa parla il tuo libro.
Volentieri. Mi chiamo Jacopo Di Biase, ho 32 anni e da cinque anni vivo da nomade viaggiando a tempo pieno. Vivo coltivando un ambizioso progetto: visitare nell’arco della mia vita tutti i 196 Paesi del Mondo. Racconto dei posti che visito e delle esperienze che faccio sulle mie pagine Instagram/Facebook e ho da poco pubblicato il mio primo libro. Si chiama “Il viaggio che ti cambia la vita” e racconta dell’esperienza che mi ha portato alla decisione di mollare tutto e salpare per il mondo. È la storia di una carriera, di una start-up e di un lavoro in ufficio. Di un amore spezzato, delle ferie estive e di un viaggio, il primo vero viaggio che ho fatto, capitato un po’ per scelta e un po’ per caso. Un viaggio in solitaria, via terra, con i mezzi pubblici, verso una meta da conquistare attraverso gli scenari del Nord Europa. Ci sono stati tanti incontri, avventure, emozioni e riflessioni. Avevo un tempo limitato e una destinazione che volevo assolutamente raggiungere, ma lungo la via ho finito per trovare qualcosa che non mi aspettavo.
Nella tua pagina hai scritto che ad un certo punto della tua vita, ma innanzitutto dei tuoi viaggi, hai sentito il desiderio di condividere con gli altri le tue esperienze ed emozioni. Quindi sei approdato alla scrittura per caso oppure l’hai sempre coltivata e i viaggi ti hanno dato solo l’opportunità di mettere il tuo mondo nero su bianco?
Viaggiare si è rivelato un catalizzatore enorme per me, sia per tanti aspetti della mia vita che per la scrittura. Sono sempre stato una persona che ama pensare, raccontare, interagire, aiutare, dialogare, comunicare, in ogni forma, parlata o scritta. Mi è sempre piaciuto scrivere, fin dai temi al liceo, passando per molti “pezzi” scritti in privato sul mio computer nel corso degli anni, ma in definitiva è sempre rimasta una cosa sporadica. Il viaggio invece è riuscito a darmi lo stimolo per andare oltre, ha saputo tirare fuori molto di quello che c’era dentro di me e sono arrivato al punto di sentire di avere qualcosa da dire. Credo che questo sia il motore primo della scrittura: non si può scrivere qualcosa di buono a meno di avere qualcosa di importante da di dire.
Il viaggio che ti cambia la vita è diventato in poco tempo un best seller su Amazon nella categoria di letteratura di viaggio. Qual è stato secondo te il motivo del successo?
La strada è ancora lunga, la vita di questo libro è appena cominciata, ma senz’altro la partenza è stata ottima e sono arrivati feedback e recensioni super positivi, anche oltre ogni mia aspettativa. Credo che questo sia dovuto a diversi fattori, che cito in ordine sparso. Anzitutto avevo realmente qualcosa da dire, che andasse al di là delle cose che avevo fatto. Coltivare negli anni le mie pagine Facebook e Instagram è stato importante, perché il libro è nato proprio dalle domande che mi venivano poste da chi mi seguiva e leggeva ciò che pubblicavo settimana dopo settimana. Un altro fattore forse è stata l’originalità: solitamente i libri di viaggio sono sempre scritti dal punto di vista di un viaggiatore maturo, questo ha un taglio un po’ diverso, è raccontato attraverso gli occhi di quando ho iniziato, non quelli che ho adesso dopo cinque anni. Infine immagino sia ben scritto, perlomeno questo è ciò che mi è stato detto da tutte le centinaia di persone che lo hanno letto. Anche perché altrimenti difficilmente sarebbe piaciuto.
C’è un messaggio che lasci ai lettori con il tuo libro? Cosa hai voluto comunicare?
Se rispondessi a questa domanda vi toglierei tutto il bello del libro, anche perché il titolo contiene un doppio significato “nascosto” che si scopre soltanto alla fine. Come mi piace spesso dire, questo testo non è rappresentato da una linea retta, non è semplicemente la narrazione di una sequenza di eventi, c’è dietro una trama, che tassello dopo tassello va a comporsi e riempirsi fino a chiudere il cerchio alla fine. Mi sento soltanto di aggiungere una cosa: i sogni sono fatti per essere realizzati.
Il viaggio che ti cambia la vita è un racconto di vita intimo ed entusiasmante che hai deciso di condividere con i tuoi lettori. C’è un argomento, una storia o un evento che fino alla fine non volevi rendere pubblico perché troppo personale?
No. Anzi, credo che uno dei motivi per cui il libro sta avendo successo risiede proprio nel fatto che il lettore senta la profondità del racconto. Il libro parla di me, ma non è di me che vuole parlare, vuole solo portare un esempio, uno dei tanti, quello che conosco meglio, ma senza aprirmi totalmente mettendo tutto sul piatto non sarei mai riuscito a raggiungere il cuore di chi lo ha fra le mani. Fin dall’inizio mi sono detto che se volevo davvero lasciare un messaggio e soffermarmi a riflettere su determinati aspetti della vita e di sé stessi avrei dovuto mettermi a nudo e andare fino in fondo. E volevo farlo. Altrimenti non sarei riuscito a connettermi e a comunicare con chi poi mi avrebbe letto.
Che progetti hai per il futuro? Continuerai a scrivere di viaggi oppure il tuo libro è stata solo una piacevole esperienza?
In questo momento mi sento sopra un treno, e questo treno si muove su un binario formato da due rotaie: il viaggio e la scrittura. Ho già iniziato un secondo libro e cercherò in futuro di far ruotare il mio lavoro interamente attorno alla scrittura di viaggio. Sento di avere ancora molto da raccontare e continuerò a portare avanti l’obiettivo di visitare nell’arco della mia vita tutti i 196 paesi del mondo. Ma il progetto principale rimane uno solo: fare quello che mi fa stare bene. La vita è ora.