In Italia, e più in generale in Europa, il valore “green” degli oli lubrificanti che contengono una quota percentuale di basi rigenerate non viene adeguatamente valorizzato e i consumatori non ne sono a conoscenza. Negli Stati Uniti, invece, gli oli lubrificanti immessi sul mercato con una quota di basi lubrificanti rigenerate sono promossi come prodotti green e venduti, anche sul mercato consumer, a prezzi competitivi con altri prodotti equivalenti.
Secondo un sondaggio di opinione commissionato da Viscolube a ISPO, i consumatori italiani mostrano una forte propensione al consumo di oli lubrificanti green. Gli Acquisti Verdi delle Pubbliche Amministrazioni (Green Public Procurement, GPP) possono costituire dunque un volano alla domanda di mercato di oli lubrificanti rigenerati: il GPP è definito dalla Commissione Europea come “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
L’uso di oli rigenerati nei trasporti pubblici e nei servizi per la raccolta dei rifiuti è un’opportunità anche in Italia per tutte le parti in causa: per gli utilizzatori, perché assicura efficienza ai motori e risparmi sui costi; per i produttori, perché al ricavo delle vendite si aggiunge una maggiore visibilità in termini di sensibilità ambientale; per la società nel suo complesso, perché si riducono gli impatti sull’ambiente.
L’iscrizione nel registro degli Acquisti Verdi degli oli lubrificanti formulati con una certa percentuale di basi rigenerate è quindi un passo fondamentale per consolidare il contributo della rigenerazione alla green economy nazionale e per migliorare l’impronta ecologica delle pubbliche amministrazioni senza perdere in qualità.