Il vaccino del Coronavirus è sempre un argomento molto chiacchierato e atteso. L’ultima notizia arriva dagli USA dove una società privata americana ha annunciato l’inizio della sperimentazione clinica su uomini entro aprile.
Il vaccino del Coronavirus: il punto di partenza
Il punto di partenza nel cammino verso il vaccino contro Sars-Cov2 è stata la sua mappa genetica grazue alle sequenze genetiche messe a disposizione dalla Cina poche settimane dopo il contagio. Tutto questo ha permesso di sviluppare rapidamente un test diagnostico (ovvero i tamponi che in questi giorni si stanno utilizzando anche nel nostro paese) ed hanno dato il via alla corsa al vaccino in tutto il mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci vorranno però almeno 18 mesi per sviluppare un antidoto contro il coronavirus.
I tempi dei test americani
L’Istituto privato americano, dovrebbe iniziare la sperimentazione clinica entro la fine di aprile su un numero di circa 20-25 volontari sani con fiale di vaccino sperimentale (mRNA-1273) inviate dall’azienda biotecnologica Moderna. I test dovranno verificare se il vaccino è sicuro e in grado di indurre una adeguata e sicura risposta immunitaria. Forse già in estate si potranno avere i primi risultati, ad ogni modo è difficile che si arrivi alla commercializzazione prima del 2021.
L’occasione mancata con la Sars
Ai tempi della Sars, nel 2003, il National Institute of Allergy and Infectious Diseases di Bethesda, nel Maryland, diretto da Anthony Fauci, aveva sviluppato un vaccino contro quella malattia. La cessazione dell’emergenza Sars però causò la fine prematura dei test sul nuovo vaccino. «Peccato – ha commentato l’infettivologo Massimo Galli, primario di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano – perché se le sperimentazioni fossero terminate oggi ci troveremmo meno impreparati e molto più avanti nelle ricerca di un antidoto efficace dal momento che i due coronavirus condividono l’80% del patrimonio generico».