L’Italia ha un patrimonio culturale immenso, unico al mondo, ma gran parte dei beni non è fruibile. Le risorse ridotte all’osso e il ristretto numero di visitatori, spesso non consentono la presenza di una biglietteria e di una guida. Per visitare uno di questi gioielli “minori” non resta che fissare un appuntamento e aspettare il proprio turno.
Non ad Asti dove, invece, il computer prende per mano il turista e lo accompagna durante la visita ad alcuni siti culturali non presidiati e chiusi al pubblico.
La visita può essere facilmente programmata e arricchita grazie a un’applicazione multimediale gratuita per dispositivi mobili (smartphone e tablet). Il sistema elettronico, primo in Europa, riconosce le persone, controlla l’accesso ai siti, accoglie il visitatore e lo segue (passo-passo, audio-video) durante la visita, monitora le condizioni ambientali in cui è situato il bene (temperatura, umidità, vibrazioni ecc.), gestisce gli eventi provenienti da altri impianti tecnologici (antifurto, antincendio, illuminazione ecc.) ed elabora i dati relativi ai flussi dei visitatori. L’idea, nata due anni fa, è del Politecnico di Torino.
A promuovere e finanziare il progetto, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, la Fondazione Palazzo Mazzetti (ente capofila) e la Città di Asti. A realizzare il sistema, un pool di piccole imprese hi-tech, tutte di Torino e dintorni.