Il nucleo delle motivazioni del Tribunale risiede nell’aver ritenuto che la trascrizione effettuata dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris non viola l’ordine pubblico italiano anche alla luce delle Unioni civili tra persone dello stesso sesso di cui alla Legge Cirinnà.
E’ stato altresì riconosciuto che va accordata primaria tutela alla personalità del figlio “specialmente se bisognoso – si legge nella decisione della Corte – della particolare cura che gli deriva dall’infanzia in cui versa e che ben può valere a fondare il suo diritto a non essere sradicato dal nucleo sociale legalmente creato dalla madre che l’ha partorito, nel quale già solo in forza del doppio impegno, meglio può essere svolta la funzione educativa senza che abbiano a prevalere conseguenze sfavorevoli riconducibili allo stato soggettivo di non partoriente della compagna legale della madre”.
Infine il Tribunale ha rilevato che la cancellazione della trascrizione sarebbe atto sproporzionato “in presenza di un modello familiare che, secondo il sentire e l’agire del legislatore sovranazionale, può ricevere legittimazione a sufficienza dal raccordo tra il dato materiale, il parto e il dato spirituale” si legge ancora nel dispositivo.
“E’ stata vinta una grande battaglia non solo di civiltà giuridica ma anche e soprattutto di natura morale e sociale che dal primo momento abbiamo fatto nostra ed è grande la nostra soddisfazione” E’ il primo commento del Sindaco de Magistris.