E’ partito il toto nomi per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Purtroppo, questa pratica, antica quanto sgradevole e tutta italiana, non accenna a trovare freno nemmeno questa volta nonostante da più parti politiche si sia detto ufficialmente di voler rimandare tutta la discussione a dopo l’approvazione della manovra finanziaria.
L’ultimo, ma solo in senso temporale, a fissare la lente ingrandimento sulla sarabanda iniziata a mesi di distanza dal voto è stato il Ministro degli Esteri Di Maio che dalla Farnesina ha espresso il suo pensiero in merito.
Toto nomi per l’elezione Presidente della Repubblica: le dichiarazioni del centro sinistra
Luigi Di Maio – Ministro degli Esteri
“Io ho partecipato a due elezioni del Presidente della Repubblica, ma non è mai successo che iniziasse il toto nomi così presto”.
Ancora ha rincarato:
“Oggi noi abbiamo un presidente della Repubblica che ci rende orgogliosi nel mondo si sta tenendo un dibattito a livello mediatico, ma si dovrebbe sentire in Parlamento, va tenuto molto in considerazione.
Chi pensa di provocare lo scioglimento delle Camere a fine febbraio, come Salvini e Meloni, non ha calcolato che significa per l’Italia stare fermi fino a giugno. Mi diranno che sono attaccato alla poltrona, ma in questa fase non si scherza. Non si sceglie il massimo garante della costituzione con questo giochetto“.
Prima di Di Maio era stato Enrico Letta, segretario del PD, ad affermare e sottolineare l’errore di iniziare ora il toto nomi dei pretendenti per il Quirinale.
Enrico Letta – Segretario PD
“La cosa peggiore che possa capitare è che adesso la politica si metta esclusivamente a parlare di Quirinale e legge elettorale. Noi non saremo quella politica. Di Quirinale si parlerà dopo che la legge di bilancio sarà approvata“
Toto nomi per l’elezione del Presidente della Repubblica: il centro destra
Di altro avviso il centro destra che ha già lanciato la volata a Berlusconi come candidato unico dello schieramento con tante affermazioni sia di Tajani che di Salvini e della Meloni stessa.
Antonio Tajani – , Vicepresidente e coordinatore unico nazionale di Forza Italia
“Salvini ha detto che sarebbe un eccellente presidente della Repubblica. Io sono di parte, ho giudizio positivo, per me Berlusconi è un grande uomo di sport, grande imprenditore, ha dato grande prestigio al paese a livello internazionale, ha le carte in regola”
Matteo Salvini – Segretario della Lega
“Silvio Berlusconi potrebbe ambire a fare il Presidente della Repubblica? Assolutamente si”
Giorgia Meloni – Presidente di Fratelli d’Italia
“Berlusconi nostra prima scelta”
Gli altri nomi
Magari, potrebbero pensare i più sprovveduti che lo schieramento è ben delineato di qua quelli che vogliono Berlusconi e di la quelli che non lo vogliono. In realtà le manovre sono molto più complesse per diversi ordini di fattori e non di poco conto.
Berlusconi è inviso a tutto il centro sinistra, e non solo, e poi ha alcuni problemi di pendenze giudiziarie che sicuramente non ne fanno un personaggio molto spendibile anche a livello internazionale. Al netto della stima/disistima nella persona, nell’imprenditore o nel politico sarebbe una candidatura davvero difficile da sostenere alla luce della situazione attuale.
Il nome che fa da contraltare, come bandiera, dal centro sinistra è quello dell’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi che è l’esatto opposto di Berlusconi. Nome su cui non si contrappongono nemmeno Salvini e Meloni che lasciano la porta aperta al chissà; magari pensando anche così di arrivare ad elezioni anticipate subito dopo l’elezione del Quirinale.
Franco e Cartabia
Ecco, quindi, che arrivano a supporto altri due nomi “caldi”: Daniele Franco e Marta Cartabia. Due profili molto diversi fra loro ma sicuramente di peso ed anche con caratteristiche curriculari molto interessanti su cui fare, però, un distinguo molto preciso: il primo sarebbe il sostituto ideale di Draghi al governo mentre la seconda aprirebbe scenari nuovi.
Daniele Franco, attuale ministro dell’economia sarebbe personaggio ritenuto abbastanza super partes e qualificato per prendere le redini del governo in mano sostituendo Mario Draghi, eventualmente eletto al Quirinale, ma anche molto interno al mondo economico internazionale e, sicuramente, molto ben visto in vari ambienti nazionali e non.
Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia nonché giurista e docente ordinario di Diritto Pubblico, poi giudice ed ex Presidente della Corte Costituzionale. E’ la figura professionalmente più aderente alla carica da ricoprire.
Competenza e senso di appartenenza allo Stato sopra ogni cosa con un plus non di second’ordine: potrebbe essere la prima Presidente della Repubblica donna nella storia d’Italia e segnare una svolta epoca nella politica del nostro Paese che da questo punto di vista – non formale ma sostanziale – non brilla di certo.
Considerazioni
Le considerazioni non possono che essere di un unica natura, politica ma di quella scritta con la “P” maiuscola. L’esortazione è di non trasformare anche questo importantissimo appuntamento nel solito sciatto e scialbo teatrino all’italiana che spessissimo abbiamo visto in Parlamento, non ultimo il caso Zan.
Mattarella è stato capace di svolgere il suo ruolo con grande competenza e capacità sia giuridiche che politiche. Ha mantenuto la barra solidamente ancorata e dritta in maniera da evitare pericolosissimi slittamenti anche quando la deriva populista ha invaso le nostre istituzioni.
Abbiamo bisogno di un Presidente che continui così ed arricchisca ancora di più e contribuisca ad una stagione di riforme vere che portino il Paese nella modernizzazione e nell’equità sociale, unico presupposto e baluardo alla convivenza civile.