Ora la Siria si rende disponibile ad essere parte attiva contro il terrorismo internazionale e il ministro degli esteri Walid al Muallim richiama la risoluzione ONU numero 2170.
Si proprio quel provvedimento che prevede sanzioni contro i gruppi Jihadisti sia in Siria che in Iraq e che finora avevano visto il Paese mediorientale sempre impermeabile alle sollecitazioni internazionali mentre ora addirittura progetterebbe di scendere al fianco di GranBretagna e Usa contro la famigerata Isis.
Ovviamente un po’ di sana propaganda non è mancata richiamando l’azione messa in atto per liberare il giornalista James Foley, poi ucciso platealmente, che seconodo il ministro siriano sarebbe andata a buon fine se il suo Paese avesse partecipato attivamente.
E’ chiaro che ora quei posti sono luoghi del possibile e dell’impossibile, cioè tutto può essere e contemporaneamente anche il contrario di tutto: basti leggere i memorandum di fonti ufficiali e non sulle alleanze internazionali ora al fianco di un gruppo o di un popolo e domani ad armare la mano di chi combatti quegli stessi alleati.
Forse un po’ meno parole, a partire dall’ONU, non farebbero male.