Il TAR del Lazio, dopo aver sospeso il precedente provvedimento di accentramento dei laboratori di analisi, ha sospeso anche il nuovo decreto del Commissario ad Acta per la Regione Lazio adottato nel mese di luglio che avrebbe determinato da ottobre la disattivazione della quasi totalità dei laboratori del Lazio e la loro trasformazione in meri centri prelievo.
Sino a dicembre, mese in cui è stato fissato il merito del ricorso, nulla cambierà, pertanto, per i cittadini del Lazio, che potranno continuare ad effettuare le analisi nei loro laboratori di fiducia. Un nuovo accenno di speranza, quindi, per le migliaia di dipendenti e collaboratori del settore e dell’indotto, sui quali incombeva il licenziamento immediato.
“Abbiamo dovuto nuovamente ricorrere al Tar del Lazio – afferma Claudia Tulimiero Melis, Presidente Ursap Federlazio – perché il nuovo decreto era addirittura fortemente peggiorativo di quello già sospeso dal TAR, in quanto adottato ancora una volta senza la consultazione delle associazioni di categoria e i diretti interessati che possiedono l’esperienza e le competenze tecniche in materia”.
“Inoltre – prosegue la d.ssa Melis – abbiamo dovuto constatare che un importante gruppo straniero, che ha già acquisito decine di laboratori del Lazio, ha effettuato un intervento in giudizio a favore della Regione Lazio. Non intendiamo certo difendere ‘rendite da posizione’ che non esistono – conclude il Presidente URSAP – bensì tutti coloro che lavorano in qualità da decenni in questo comparto altamente medico-specialistico che la Regione Lazio intende trasformare in un esamificio”.