Ad interpretare il protagonista Don Antonio Barracano, una sorta di capofamiglia camorrista, ci pensa il grande attore simbolo del teatro Eros Pagni che con carisma ed eleganza ne delinea l’amarezza, l’ironia e l’umanita di un personaggio che sembra sia esistito davvero a Napoli sotto il nome di Campoluongo, un mobiliere che non viveva di camorra ma sapeva tenere in ordine il quartiere Sanità, uno dei più difficili di Napoli.
Don Antonio è nella commedia, un personaggio ambiguo che mescola il male e il bene, l’alto e il basso, la camorra e gli ideali ed è in ciò che risiede la sua grandezza di uomo.Infatti è lui a tenere in “udienza” quotidianamente i disperati che si rivolgono alla sua persona per avere giustizia e protezione, raccontando i propri drammi e i propri bisogni, da questi poi si diramano le varie vicende rocambolesche di cui il Don Antonio è coinvolto per risolverle e mattere pace fra tutti i personaggi.
La commedia che unisce in sè comico e tragico, realismo e simbolismo termina il terzo atto con la morte dell’ex boss il quale rimane deluso da quell’umanità rozza e primitiva che non è riuscito a tramutare in bene dicendo a se stesso che gli uomini non hanno capito che anche gli animali crescono il proprio pelo e che non bastano le leggi per ottenere la giustizia. C’è infatti un crescente bisogno che l’uomo abbandoni una concezione della vita puramente materialistica ed egoistica per raggiungere il benessere personale ed il potere. Infatti Don Antonio dirà che ” La legge è fatta bene sono gli uomini che si mangiano fra di loro” interpretando la figura di un uomo che ha vissuto su di sè l’ingiustizia e che, per amore della giustizia e sfiducia nell’umanità, se la fa da sè, sperando che alla fine si riesca a realizzare un mondo che sia :” meno rotondo e un poco più quadrato.”
Se si riuscirà mai a costruire un mondo più quadrato ed intelligente nessuno può dirlo anche se il pubblico ha risposto bene, con ovazioni e lunghi applausi, alla messa in scena dello spettacolo con personaggi molto vivi e pienamente identificati nel loro ruolo che hanno fatto rivivere la commedia senza alcun tentativo di imitare il grande Eduardo De Filippo ma operando con disincanto una regale apertura del Napoli Teatro Festival. Allora è da ricordare che l’appuntamento con “Il Sindaco del Rione Sanità ” è fino all’undici di gennaio 2015 a Napoli presso il Teatro San Ferdinado, poi la Tournèe si sposterà a Taranto dal 13 al14 gennaio 2015 al Teatro Orfeo poi a Brindisi al Nuovo Teatro Verdi dal 16 al 17 gennaio 2015, poi a Roma al Teatro Quirino dal 20 gennaio al 1 febbraio 2015, terminado gli spettacoli al Teatro Sociale di Brescia dal 4 all’otto febbraio 2015.