Quando parliamo di sesso nelle serie tv non possiamo non menzionare “Sex and the city”. Le quattro amiche newyorkesi vent’anni fa ci fecero capire che, con l’avvento del nuovo millennio, era giunta l’ora di cambiare approccio alla sessualità e alle relazioni sentimentali. I tempi erano maturi per scardinare tanti tabù legati alla sessualità e alle donne. Grazie a Samantha abbiamo realizzato che una donna non deve necessariamente avere un partner fisso per essere felice. Miranda ci ha insegnato che non c’è senso di colpa nell’avere ambizioni lavorative. Anche Charlotte, la più tradizionalista del gruppo, non si è accontentata di un matrimonio rassicurante ma con sesso deludente. Carrie, infine, non si è mai vergognata di ammettere di usare il forno per conservare i maglioni.
Serie tv: come si è evoluto il tema del sesso
Piaccia o no, il grande successo della serie HBO ha aperto la strada a un vero e proprio filone per la tematica sesso nelle serie televisive ma il nuovo millennio è iniziato da un pezzo e bisogna cambiare ancora una volta approccio. Non parliamo di un filone erotico dove il sesso è utilizzato solo per fare audience (anche se la mossa è sempre valida) ma di serie che fanno del sesso un vero e proprio oggetto di studio e che coinvolgono protagonisti sempre più giovani. La più “moderna” in questo senso è “Sexify”, la serie tv Netflix nella quale la giovane protagonista Natalia, studentessa universitaria, lavora a un’app che aiuta le donne ad avere orgasmi soddisfacenti. Una serie che, già per l’idea di fondo, risulta simpatica se poi si considera che è realizzata in Polonia, tristemente nota per le sue posizioni conservatrici, diventa ancora più interessante.
Sex education
La serie cult di questi anni, destinata a diventare anch’essa una pietra miliare, è “Sex education”. Il punto di partenza della serie britannica è semplice quanto universale. La visione che gli adolescenti hanno del sesso tra curiosità e insicurezza. Il giovane Otis, figlio di una nota sessuologa, vive la discrasia tra la sua timidezza con le ragazze e l’attitudine a dare buoni consigli sul sesso ai suoi coetanei. Nelle tre stagioni finora andate in onda, il tema della sessualità è stato raccontato in tutte le sue sfumature esplorando l’intero panorama gender.
Educazione sessuale
Come ogni prodotto che vuole rompere gli schemi, anche “Sex education” ha conquistato il suo bel bottino di critiche. I manifesti della serie sparsi per le strade delle nostre città che ritraevano frutti come banane e arance hanno suscitato lo sdegno dei passanti che ne hanno invocato la rimozione. La verità è che l’educazione sessuale è un argomento ancora tabù, e non solo nel nostro Paese, e che molte famiglie fanno ancora fatica a rendersi protagoniste della formazione in questo campo. I più pudici delegano in qualche modo alla televisione il ruolo anche puramente informativo, i più bigotti tendono alla censura tout-court. Serie come “Sex education” e tante altre possono essere un ottimo spunto di riflessione, un’occasione per affrontare argomenti anche imbarazzanti, ma non possono mai sostituire il dialogo e il confronto con figure adulte di riferimento. In parole semplici, cari genitori non indignatevi, ma cogliete l’occasione.
In copertina foto di Ghaith baazaoui