Il servizio civile non è più l’alternativa al servizio militare. Come sappiamo, una legge del 2004 ha abolito l’obbligo di leva militare per i giovani italiani. Di conseguenza ha abolito anche l’obbligo del servizio civile richiesto da chi volesse esercitare il proprio diritto all’obiezione di coscienza. Cosa resta oggi? La possibilità per tutti i giovani e le giovani italiane di impegnarsi in progetti di alto profilo sociale in conformità con quelli che sono gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Nel 2017, infatti, il servizio civile è diventato universale. Possono impegnarsi, cioè, tutti i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 18 e i 28 anni (non bisogna aver compiuto 29 anni). Oltre che un’esperienza formativa da un punto di vista umano, il servizio civile rappresenta molto spesso un’occasione per mettere a disposizione della comunità le proprie competenze. La data ultima per presentare la domanda relativa al 2023 è fissata per il 20 febbraio.
Dall’assistenza alla tutela dei diritti umani: i progetti nei quali impegnarsi
Collegandosi al sito del ministero delle Politiche Giovanili è possibile consultare tutti i bandi pubblicati dalle associazioni impegnate nel campo. Le organizzazioni portano avanti progetti che si svolgono non solo in Italia ma anche all’estero in diversi ambiti: dall’assistenza alle persone svantaggiate alla protezione civile, dalla tutela del patrimonio ambientale storico, artistico e culturale al turismo sostenibile e sociale, dallo sport alla promozione della pace tra i popoli, dalla promozione e tutela dei diritti umani alla cooperazione per lo sviluppo. L’Africa Chiama onlus è una delle organizzazioni non governative impegnate nel Servizio Civile Universale. Per l’annualità del 2023 ha attivato una serie di progetti in Italia e all’estero e che porteranno i giovani che lo vorranno in Kenya, Tanzania e Zambia. Fiorella Hoxha, responsabile del Servizio Civile Universale per L’Africa Chiama, ci ha illustrato i progetti nei quali saranno impegnati i giovani che li sceglieranno.
Foto gentilmente concesse da L’Africa Chiama onlus