Come molti altri uomini, alla soglia dei 75 anni ho incominciato a pormi domande sui misteri dell’esistenza umana.
Strano, alle donne sembra non interessare…
Una questione che mi assilla da anni è quella delle mutande.
Ogni sera lascio cadere le mutande sul pavimento e il mattino dopo sono sparite.
Scomparse.
Volatilizzate.
Ogni notte, ogni santa notte.
Le ho provate tutte… spogliarmi sempre in un posto diverso, dal salotto alla cucina, lanciarle sotto il letto con un calcio, farle volare sulla maniglia della porta, nasconderle nell’armadio, sotto il tappeto, dietro al termosifone…
Niente.
Sorridi, amico mio? Ero sicuro di non essere il solo.
Così mi sono preso un giorno di pausa dal cantiere dove passo le mattinate a dar consigli agli operai e sono rimasto a casa.
Appena ho sentito il rumore della porta che si chiudeva dietro a mia moglie, sono balzato in piedi, deciso a ritrovare le mie adorate mutande azzurre con gli orsetti, sparite stanotte.
Ho impiegato tutta la mattina, ma alla fine le ho trovate.
Le aveva nascoste Lei, sotto una pila di vestiti in un cesto (mai visto prima) in bagno.
Mi sono seduto sul bidet a fumare finché la rabbia non mi è sbollita un pochino. Che motivo può avere mia moglie di nascondermi ogni giorno – dico ogni giorno – le mutande. Vuole farmi uscire di testa.
La cosa più strana, poi, è che ho ritrovato tutte le mutande sparite nelle scorse settimane nascoste nel cassetto della biancheria e – pensa che trucco – piegate ordinatamente per fare in modo che non le riconoscessi…
Le donne sanno essere raffinatissime nelle torture psicologiche.
Quando torna mi sente.
Crede di essere furbissima.
Ma le mie mutande le ho ritrovate.
Nonostante i suoi trucchi.
Sono un genio.
Ho fatto bene a stare a casa oggi. Proprio bene.
Dopo 47 anni di vita assieme, stavolta l’ho fregata.
Foto di Susanna Albertini per Cinque Colonne Magazine