Il bellissimo Brasile si tinge di rosso. Sarà una giornalista brasiliana a districarsi nel contesto corrotto e spietato del romanzo “Il samba di Priscilla” di Maurilio Barozzi
I lati oscuri del potere
Il samba di Priscilla di Maurilio Barozzi edito da Borderfictionè il nuovo romanzo dell’autore. In uno dei Paesi più belli del mondo si consumano delitti, aleggia la mano del malaffare e il potere senza scrupoli la fa da padrone.
L’autore, Maurilio Barozzi, ci racconta un Brasile che conosce alla perfezione e, ispirandosi a fatti realmente accaduti, tratteggia una società invischiata in torbidi giochi di potere a tutti i livelli (dalla politica al sindacato) che sfruttano e stritolano l’intera società.
Lo capirà benissimo la protagonista del romanzo, Priscilla Amorim, una giornalista brasiliana che sta indagando su un faccendiere italiano emigrato a Salvador de Bahia e sul suo giro di modelle-escort. Di lì a poco si troverà precipitata nell’abisso: due reporter italiani uccisi, il cadavere di una squillo e la lunga mano della famiglia mafiosa Magellano. Il tutto si fa più complesso quando spuntano tangenti che gli emiri del Qatar hanno promesso in cambio dell’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2022.
Un noir dai ritmi serrati, ricco di colpi di scena e di suspense, che trascina il lettore tra i colori e la cordialità del mitico Brasile e la strisciante corruzione che si insinua in tutti i settori della società e della politica. Riuscirà Priscilla a trovare la salvezza senza perdersi? Lo abbiamo chiesto all’autore, Maurilio Barozzi, che in questa intervista ci racconta di più sul romanzo e su come struttura i suoi libri.
Il samba di Priscilla di Maurilio Barozzi
Lei scrive praticamente da sempre, dai tempi dell’università, e ha sempre scritto di tutto (politica internazionale, teatro, sport, società ed economia). Com’è stato scrivere un noir? Si è subito sentito a proprio agio con questo genere? Se sì, perché?
In realtà non è la prima volta che scrivo noir. “Seme di metallo” è del 2006 e poi ho scritto altri racconti e un romanzo che uscirà più avanti. É un genere che mi si addice perché ho una visione del mondo abbastanza cupa e fatico a dividere il mondo in buoni e cattivi. Di solito siamo tutti abbastanza crudeli, è nella natura animalesca dell’uomo. Qualcuno riesce a educarsi al rispetto dell’altro e a farlo prevalere, tuttavia la maggior parte rimane guidata dal primordiale senso di egoismo e la sua evoluzione consiste solo nel mascherarlo. Dunque il noir è perfetto per descrivere questa mia concezione. E poi credo che tutti i libri, alla fine, siano una specie di giallo con un mistero da indagare e approfondire.
Nel suo romanzo, Priscilla è una giovane giornalista brasiliana che segue un’inchiesta scottante. Quanto c’è di lei nella sua protagonista?
C’è parecchio di me. O almeno lo spero, visto che Priscilla è l’unico personaggio del romanzo che ha un’elevata statura morale. Non è perfetta: è testarda, spigolosa, ribelle. Ha una fragilità di fondo legata alla sua ambizione professionale e, come quasi tutti gli altri personaggi del romanzo, anche lei non si fa troppi scrupoli a usare scorciatoie per arrivare allo scopo. Però sa darsi un limite e riesce a non oltrepassarlo. Soprattutto direi che è un personaggio consapevole, capace di costruire il suo destino. In certo senso, Priscilla si può definire shakespeariana: Harold Bloom direbbe che “origlia se stessa e la sua reazione è la volontà di cambiare”. Ecco. Si predica sempre che si impara dai propri errori però sono poche le persone che davvero riescono a farlo. Priscilla è una di queste. Spero di esserlo anch’io.
Lei ha vissuto e lavorato per tanti anni in Brasile, Paese in cui è ambientato il suo romanzo. Il livello di corruzione che ci racconta nel libro (e che rispecchia la realtà) è altissimo. In base alla sua percezione, come vivono questa situazione le persone come Priscilla Amorim? La combattono, la subiscono, vanno via dal Paese?
Le persone come Priscilla Amorim combattono lo status quo. Priscilla non è incline al compromesso col potere. Certo, nella realtà non ci sono molte Priscilla, però ci sono. Ci sono nel giornalismo, ma ci sono nella polizia (anche nel finale del romanzo è proprio un poliziotto che va a complimentarsi con lei per la sua inchiesta), nella scuola, nell’ambito sociale. A Bahia ho conosciuto moltissime persone impegnate nel volontariato sociale che aiutano i meninos de rua o gestiscono scuole di capoeira per offrire a quei ragazzini un’ipotesi di futuro. Certo, qualcuno se ne va ma in genere chi emigra lo fa più per morivi di lavoro che come reazione alla corruzione dilagante. I più la considerano ormai parte integrante del loro mondo, una situazione con cui fare i conti. Il problema di fondo è che il potere è onnivoro e pervasivo e diventa difficile svincolarsene dopo averlo abbracciato. E comunque vorrei chiarire che ho ambientato questo romanzo in Brasile ma credo che, con sfumature diverse, avrei potuto ambientarlo in qualsiasi luogo del mondo. La corruzione non è certo prerogativa brasiliana. Basti vedere la bufera che ha investito la Francia dell’ex presidente Sarkozy e l’ex calciatore Platini proprio in relazione alle presunte tangenti intascate dal governo del Qatar per l’organizzazione dei Mondiali del 2022.
Analizzando le fasi del processo creativo, quando si appresta a scrivere un nuovo romanzo, qual è la parte che le piace di più?
A dire la verità su di me ognuna delle fasi esercita un grande fascino. Mi eccita molto l’idea iniziale, quella che mette in moto tutto il processo, e la fase in cui creo i personaggi e scarabocchio le loro biografie. Poi mi impegnano molto la definizione della trama, della scaletta e della prima stesura. Per quanto mi riguarda, sono le più dure anche perché inevitabilmente lunghe e tortuose, con momenti di slancio e altri meno effervescenti. Però sono il vero frutto dell’opera: una volta portata a termine questa fase posso tirare un sospiro di sollievo. E posso dedicarmi alla riscrittura, la revisione e la limatura finale. Fasi, queste ultime, che determinano l’estetica dell’opera e in certo senso lo stile.
Domanda di rito: che progetti ha per il futuro? Sta già pensando a un nuovo romanzo?
Per la verità ho parecchi progetti. Un romanzo, di cui sono alla fase della riscrittura, ambientato nel mio Trentino, che indaga sempre il rapporto tra uomo e potere. Ma poi sto progettando anche un lavoro non-fiction, più legato alla mia professione di reporter, un viaggio-reportage.