200 espositori previsti, 15.000 mq di superficie espositiva, show cooking, degustazioni, corsi di cucina e assaggi e un calendario ricco di eventi e protagonisti del mondo dell’agroalimentare nazionale per quello che sarà un vero e proprio viaggio tra le mille eccellenze dell’Italia Rurale.
Procede a pieno ritmo la marcia di avvicinamento che porterà al taglio del nastro della prima edizione del Salone del Turismo Rurale, iniziativa targata Veronafiere in programma dal 5 all’8 Novembre 2015 e che occuperà gli spazi del Palaexpo durante i giorni di Fieracavalli.
Molte già le adesioni eccellenti, tra le quali spicca quella della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, organizzazione di settore che conta oltre 900mila coltivatori. E che nell’ambito del STR proporrà, oltre all’area espositiva, l’evento Agrichef, perfettamente in linea con quella che è la filosofia della manifestazione scaligera, che vede nel racconto e nella divulgazione dei tesori del giacimento agroalimentare italiano il suo punto di forza.
” I nostri Agrichef – sottolinea Cinzia Pagni, vicepresidente della Confederazione Italiana Agricoltori – nascono dall’idea di far incontrare le diverse culture gastronomiche d’Italia, in uno scambio di esperienze. Nella nostra prima esperienza alcuni agriturismo della Lombardia hanno ospitato cuochi di altre regioni che hanno cucinato piatti della loro tradizione, utilizzando però gli ingredienti fornite dalle campagne lombarde. Con Agrichef la Cia ha inteso infatti operare una sintesi di tutti i valori rurali. La cucina, quindi, intesa come esperienza sensoriale della campagna, diventa il miglior modo di comunicare la complessità, la variabilità, il fascino dell’agricoltura. Attraverso gli Agrichef i turisti possono prendere immediata cognizione di tre valori che per la Cia sono il fondamento della ruralità: la biodiversità, la multiformità dell’attività agricola, il paesaggio”.
Saranno quindi i cuochi e le cuoche di Agrichef ad animare alcune esibizioni che avranno il loro punto di forza proprio nell’unione tra tradizione e prodotti di diversi territori, in una fusione all’insegna del made in Italy di qualità.
“Un bel messaggio che si abbina perfettamente al nostro – commentano gli organizzatori del Salone del Turismo Rurale – incentrato proprio sul desiderio di raccontare ai visitatori l’Italia dell’agricoltura, una realtà fatta di storie, di volti, di sapori che appartengono al nostro dna e che spesso rischiamo di dimenticare”.
Un preciso segnale, da parte di Cia e STR, sul fronte della lotta all’omologazione, al gusto standardizzato, a una proposta culinaria spesso troppo patinata. Con la consapevolezza dell’importanza che rivestono elementi come il rispetto delle tradizioni e la ricerca della materia prima.
“In un piatto si trovano riuniti tutti quei valori che diventano suggestione ed esperienza della ruralità attraverso il gusto – conclude Cinzia Pagni – Ecco perché, attraverso la proposta di un menu rurale, la Cia offre la rappresentazione di valori fondamentali che diventano la base dell’ospitalità che caratterizza gli agriturismo aderenti alla nostra organizzazione. La cucina quindi come esperienza gastronomica dove non ci si limita solo a proporre i piatti ma attraverso essi si racconta un territorio”.