Il rogo di Primavalle e la memoria condivisa è una tematica che è saltata nuovamente agli onori delle cronache. Ciclicamente, all’affacciarsi degli inevitabili anniversari si rinfocolano polemiche e contrapposizioni mai sopite. Le contrapposizioni ideologiche figlie di quelli che oggi ricordiamo come “Anni di piombo“, purtroppo, non sono mai state appianate. Non appena si accenna a ricordare uno di quei fatti subito l’altra parte politica attacca ricordando episodi uguali e contrari.
Il rogo di Primavalle è stato un attacco, con finalità di incendio doloso compiuto da alcuni aderenti al movimento della sinistra extraparlamentare Potere Operaio nel quartiere popolare di Primavalle a Roma il 16 aprile 1973. Nell’incendio persero la vita Virgilio e Stefano Mattei rispettivamente di 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano.
Oggi è tutto sicuramente più attutito ma la presenza di un Governo di destra, naturalmente, fa da carburante alla deflagrazione delle contrapposizioni. Resta per certo che da qualsiasi parte li si considerino questi fatti non possono essere estrapolati e collocati al di fuori del periodo storico di riferimento per cercare di far capire, soprattutto ai giovani di oggi, quale era il clima quotidiano che si viveva allora.
Quello che auspichiamo è che si riesca finalmente approcciare tutti a questi “fatti storici” in quanto tali per quello che sono: parte della nostra storia anche più recente per trasmettere il concetto fondamentale che qualsiasi contrapposizione di idee non può mai prevedere che la risoluzione delle stesse possa essere affidata ad atti distruttivi dell’altro da se.