Alla conquista del primato mondiale ha contribuito la svolta salutista degli italiani a tavola del 2016 che ha premiato i prodotti base della dieta mediterranea dal +5% del pesce fresco al +2% per la frutta, con una netta inversione di tendenza nei consumi domestici rispetto al passato.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la classifica “Bloomberg Global Health Index” su 163 Paesi che colloca l’Italia al vertice dei Paesi con la popolazione maggiormente in salute e sana a livello mondiale.
La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito agli italiani di conquistare valori record nella longevità con 80,3 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne.
In termini assoluti nel 2016 l’acquisto di frutta e verdura degli italiani è stato pari a 8,27 milioni di tonnellate per una spesa totale di oltre 13,7 miliari di euro. Sul podio della frutta piu’ richiesta salgono nell’ordine le mele che hanno totalizzato 825 mila tonnellate di consumo (+2% sull’anno precedente) e le arance con poco più di 550 mila tonnellate circa il +2% sullo scorso anno, secondo l’Osservatorio Macfrut che evidenzia come l’ortaggio più acquistato siano le patate che chiudono il 2016 con un +3% sul 2015.
Si assiste alla presenza di un numero crescente di consumatori che è attento alla propria alimentazione, premiando i principi della dieta mediterranea il cui ruolo importante per la salute è stato riconosciuto anche con l’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 17 novembre 2010. L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea – spiega la Coldiretti – si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Key che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno.
La dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco non è solo alimentazione ma un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La dieta mediterranea (da greco diaita, o stile di vita) promuove infatti – conclude la Coldiretti – l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed occasioni di festa.