Il ritiro di Vincenzo Mollica segna un profondo vuoto all’interno del giornalismo italiano. Anni ed anni di dedizione al lavoro hanno reso questa personalità una delle più importanti ed amate all’interno delle case degli italiani.
Chi è Vincenzo Mollica?
Vincenzo Mollica nasce a Formigine il 27 gennaio 1953. Si appassiona sin da piccolo a fumetti, cinema ed è da sempre musicalmente affascinato dalla canzone d’autore.
Nel 1980 è entrato a far parte della redazione del TG1 realizza le trasmissioni televisive Prisma, Taratatà, Sviste e Per fare Mezzanotte. Tra le sue altre collaborazioni con giornali e riviste, sono da ricordare Linus, il Venerdì di Repubblica, Il Messaggero, l’Unità e il suo inserto satirico, Tango.
L’approdo in Rai e la malattia
Ha curato la rubrica di approfondimento sullo spettacolo del TG1, DoReCiakGulp dal 20 gennaio 1998, in onda il sabato. Il 9 marzo 2018 è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana.
Nel febbraio 2019 ha dichiarato in un’intervista al “Corriere della sera” di essere diventato quasi cieco a causa di diverse patologie degenerative della vista, tutte esordite nell’infanzia, oltre che di essere affetto dalla malattia di Parkinson e dal diabete mellito di tipo 2.
Il 29 Febbraio 2020 fa in onda l’ultima puntata della storica rubrica DoReCiakGulp che segna la fine della carriera giornalistica e televisiva di Vincenzo Mollica.
Tra Topolino e Il “mollichismo”
Nel 1995 nel numero di Topolino 2074 è uscita la storia Paperino Oscar del centenario in cui appare “Vincenzo Paperica“, giornalista chiaramente ispirato a lui. Il personaggio ebbe così tanto successo da meritarsi future apparizioni in numeri successivi.
Vincenzo Mollica è celebre per il suo buonismo critico e per l’esaltazione degli intervistati di turno mediante l’impiego di ridondanti aggettivi superlativi. Il “mollichismo” è diventato sinonimo del giornalismo compiacente della stampa e della televisione, che di fatto ha sostituito la critica e ha relegato i giornalisti al ruolo di semplici addetti degli uffici stampa.