E’ stato approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A dare il via libera al contenuto del testo del recovery plan è stato il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 12 gennaio 2021.
Cos’è il Recovery Plan?
Si tratta del documento che individua le azioni da porre in essere per il rilancio dell’Italia, e che poggia su un totale di 222 miliardi di euro. Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza sarà inviato alla Camera e al Senato, e poi sarà sottoposto al vaglio dell’Europa per una valutazione sulle azioni intraprese per superare ed affrontare le conseguenze economiche e sociali causate dal Covid-19. Digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica ed inclusione sociale sono gli assi strategici del Recovery Plan. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il testo approvato dal Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2021.
Il contenuto del testo del Recovery Plan?
Per analizzare le novità, soffermiamoci sui contenuti del comunicato stampa diramato a conclusione del Consiglio dei Ministri, e della bozza del testo in pdf in circolazione. Il testo del Recovery Plan è articolato in 6 missioni, aree tematiche strutturali di intervento:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Digitalizzazione
La missione digitalizzazione è suddivisa in tre componenti (Pubblica Amministrazione, Cultura e Sistema Produttivo). Tra le misure previste, rientra la digitalizzazione dei servizi dello Stato ai cittadini, lo sviluppo di metodi di pagamento digitalizzati, così come l’implementazione della sicurezza nella gestione di dati sensibili. Ricerca, sviluppo e innovazione sono i focus del programma previsto per la componente del sistema produttivo. Sul fronte della cultura, trovano spazio diversi interventi per la riqualificazione urbana, così come il progetto speciale Roma Caput Mundi, in vista del Giubileo 2025, il progetto Cinecittà per il cinema.
Politica… verde
La missione Rivoluzione verde e transizione ecologica punta a rendere l’Italia migliore dal punto di vista ecologico ed energetico. Piste ciclabili, rimboschimento e gestione del ciclo dei rifiuti sono alcuni degli obiettivi delineati dal Recovery Plan. C’è poi la proroga del superbonus fino a fine 2022 e fino al 2026 per i territori colpiti da eventi sismici.
Infrastrutture
Sul fronte di Infrastrutture e mobilità sostenibile, una grossa fetta di risorse è destinata a ferrovie e strade, per rafforzare le reti di comunicazione e mobilità, con un occhio di riguardo al Sud. C’è poi la manutenzione e la messa in sicurezza di ponti e viadotti;
Istruzione
L’Istruzione punta invece sul raccordo tra mondo della scuola, università e lavoro, nonché sulla ricerca. Rientra nell’ambito delle misure in materia di istruzione anche il potenziamento degli asili nido e dei servizi per l’infanzia, accanto al miglioramento della formazione e del sistema di reclutamento dei docenti.
Coesione ed Inclusione nel contenuto del Recovery Plan
Donne e giovani sono al centro della missione Inclusione e Coesione. Superare il gender gap, migliorare l’accesso al mondo del lavoro per giovani, persone in situazione di fragilità e disabili sono i pilastri sui quali si fonda la missione prevista dal testo del Recovery Plan. Da una revisione delle politiche attive per il lavoro, fino al sostegno alle famiglie e alle genitorialità, si stanziano un totale di 27,26 miliardi di euro.
La sanità
C’è poi la missione Sanità, per la quale si impegnano 19,72 miliardi di risorse. L’obiettivo è creare un sistema di prossimità, con il potenziamento delle strutture sul territorio e della telemedicina. Le “case della Comunità” saranno il punto di riferimento per l’assistenza integrata.