Il Quantitative Easing è uno strumento che la BCE possiede per influenzare la quantità di moneta in circolazione. Attraverso di esso la BCE acquista titoli dalle banche commerciali. Con il Quantitative easing la BCE crea moneta virtuale e la trasferisce alle banche commerciali chiedendo titoli come contropartita. Questo processo non genera moneta vera e propria ma solo moneta potenziale. E’ detta base monetaria tutta quella moneta potenziale che rimane nelle passività delle banche commerciali senza essere immessa nell’economia reale. La variabile sulla quale la Banca centrale europea ha pieno controllo è la base monetaria e non la moneta. Sta alle banche commerciali decidere se immettere nell’economia reale questa moneta potenziale rendendola moneta in circolazione, attraverso prestiti, mutui, finanziamenti alle imprese e così via.
Perché il QE non ha prodotto inflazione?
La BCE ha stabilito come tasso di inflazione ottimale quello del 2% annuo. Il Quantitative Easing aveva l’obbiettivo di mantenere questo target, ma ne 2019 il tasso di inflazione è stato solo dello 0,6 per cento. Questo fatto ha portato alcuni economisti a mettere in discussione la teoria quantitativa della moneta. Quest’ultima è la teoria rielaborata all’economista Milton Friedman attorno agli anni settanta, secondo la quale all’aumentare della quantità di moneta in circolazione corrisponderebbe un proporzionale aumento dell’inflazione. Perché nonostante le ingenti quantità di denaro iniettate dalla BCE nelle banche commerciali l’inflazione non è aumentata? Una volta chiarita la differenza tra moneta e base monetaria, è possibile comprendere perché il Quantitative Easing non ha prodotto inflazione. La ragione è che il QE ha creato molta base monetaria e poca moneta.
L’inflazione aumenta soltanto all’aumentare della moneta in circolazione, e non a quella che rimane nelle passività delle banche commerciali. Occorre quindi chiedersi cosa può portare una banca commerciale a scegliere di tenere la moneta potenziale come tale, fra le proprie passività, invece che immetterla nel mercato. I motivi possono essere molteprici, primo fra i quali l’idea di una possibile e imminente crisi che potrebbe comportare la necessità di liquidità immediata.