Nell’ambito delle manifestazioni del Dantedì 2021, sabato 29 maggio si tiene il Primo Convegno Multidisciplinare e Performativo “Il punto di fuga [o in fuga] siamo noi” presso e a cura del Piccolo Museo della Chiesa di San Cristoforo di Piacenza.
L’evento è la prima tappa della stagione interamente dedicata all’anno dantesco e si compone di un trittico di appuntamenti che comprende, oltre al convegno, una mostra e una lettura non stop della Divina Commedia, previsti per giugno e settembre.
Le iniziative sono organizzate grazie al sostegno di Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano, che hanno inoltre contribuito in modo decisivo, alla realizzazione della nuova sede museale in San Cristoforo, e sono patrocinate da prestigiose organizzazioni locali e nazionali. Per la città di Piacenza il quotidiano “Libertà” e “Confindustria Piacenza”, per l’ambito nazionale il quotidiano “Avvenire”, la rivista di arte e itinerari culturali “Luoghi dell’Infinito” e la “Fondazione Crocevia”, dedicata alla conoscenza e valorizzazione del sacro nelle arti, soprattutto contemporanee.
L’ideazione e la direzione artistica dell’anno dantesco sono a cura dei membri della Direzione Strategica del Museo: Massimo Silvotti, Sabrina De Canio, Giusy Cafari Panico, Edoardo Callegari, Domenico Ferrari Cesena, Doriana Riva.
Il Convegno Il punto di fuga [o in fuga] siamo noi è un progetto ambizioso che punta a rispondere alle domande della, e sulla, contemporaneità, attraverso il filtro dell’opera del Sommo Poeta, stella polare del pensiero e della ricerca di felicità dell’uomo e bussola imprescindibile nell’orizzonte della poesia e dell’arte. Genio prospettico al massimo livello, speculare ai grandi geni della prospettiva pittorica e architettonica, alla ricerca, assieme a noi, nella contemporaneità, di un nuovo “punto di fuga”.
Il focus del Convegno riguarda i nodi strutturali che caratterizzano peculiarmente questo Terzo Millennio, approfonditi da personalità autorevoli di differenti ambiti del sapere. Dalla critica letteraria e dalla storia dell’arte alla sociologia, dalla psicologia alla poesia, dalla filosofia all’urbanistica, dall’economia alla finanza, fino alla musica concertistica e all’arte figurativa.
Durante tutto l’anno dantesco, al Museo sarà inoltre possibile visionare il facsimile perfettamente conforme all’originale, della più antica Commedia miniata al mondo, il Palatino 313.
La seconda parte del trittico E quindi uscimmo a riveder le stelle, a partire dal 12 giugno, offre una mostra di ricami e poesie sui temi danteschi, a cura di Antje Stehn” dal titolo “Arianna Niero – Tracce” con interventi e opere della stessa Niero e l’introduzione, il giorno dell’inaugurazione, del dantista Angelo Chiaretti dal titolo “Dante Alighieri, disegnatore e scenografo”.
La terza e ultima parte, nei giorni 13 e il 14 settembre, si concentra sulla recitazione senza interruzioni dell’intera Divina Commedia, declamata da Poeti di tutto il mondo “Cento poeti per Cento Canti”, in tredici lingue diverse.